Berlusconi "L'austerità porta più criminalità"

Silvio Berlusconi: "Abbiamo ancora un partito di post comunisti: per me è importante che il mio Paese, come nel ’94, non sia sottoposto a una cura come quella che propone la sinistra"

Berlusconi "L'austerità porta più criminalità"

"Il nostro è paese solido e forte siamo la seconda economia dell’eurogruppo, ma il segnale è preoccupante e mette a nudo una politica economica sbagliata, incurante della sicurezza dei cittadini. L’austerità ha fatto sì che la recessione portasse l’aumento della criminalità", ha detto Silvio Berlusconi ai microfoni di Studio Aperto.

"Abbiamo ancora un partito di post comunisti: per me è importante che il mio Paese, come nel ’94, non sia sottoposto a una cura come quella che propone la sinistra". Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, durante l’intervista a Teleroma 56. "Del resto, questa non è ancora una sinistra socialdemocratica. Cento anni fa, in Inghilterra, il comunismo ortodosso si trasformò nel partito Laburista; alcuni decenni fa in Germania nacque il partito Socialdemocratico; io ho avuto speranza quando è comparso sulla scena politica Renzi - ha sottolineato l’ex premier - ma è stato messo da parte dalla vecchia nomenklatura comunista. Bisogna evitare i rischi già corsi nel 1994". "La sinistra insiste con il mantenimento dell’Imu, propone un’imposta patrimoniale su beni mobili e immobili nei confronti del ceto medio e degli italiani benestanti. Il vizio dell’invidia degli uomini di sinistra nei confronti di chi ha raggiunto, attraverso sacrifici, una posizione di benessere non è mai venuta meno", ha concluso Berlusconi.

Poi il Cavaliere invita nuovamente a non disperdere il voto: "Se gli italiani vogliono un governo efficiente che porti l’Italia fuori dalla crisi e faccia le riforme
necessarie", a cominciare "dall’architettura decisionale dello Stato", gli elettori devono "ignorare i piccoli partiti e votare i due maggiori partiti per fare in modo che chi vince abbia in mano la maggioranza assoluta".

Berlusconi poi attacca le leggi che regolamentano la campagna elettorale: "Io la chiamo impar condicio. Una legge che dà lo stesso spazio anche a piccoli e piccolissimi partiti, e non fa altro che alimentare la frammentazione del voto e quindi porta all’impossibilità di varare le riforme indispensabili".

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