Berlusconi sprona il Pdl: troppi nel partito non mi difendono

L'ex premier si sfoga: c'è chi vuole tenersi le mani libere. Bersani? Un irresponsabile, Colle unico interlocutore

Berlusconi sprona il Pdl: troppi nel partito non mi difendono

Quello di Silvio Berlusconi è molto più che un fastidio se il Cavaliere era persino arrivato a cedere alle insistenze di Bruno Vespa nonostante il momento delicatissimo imponesse il silenzio. Aveva detto «sì» a Porta a Porta, perché – aveva confidato ad alcuni deputati – ancora una volta «devo metterci la faccia io visto che nel partito vedo che sono in tanti quelli che preferiscono restare sottocoperta». Alla fine l'ex premier da Vespa stasera non ci sarà, causa – recita un comunicato di Palazzo Grazioli – una «fastidiosa congiuntivite», ma senza dimenticare che qualunque cosa avesse detto sarebbe comunque stata fuori luogo. La palla, insomma, ce l'hanno – per versi diversi – Giorgio Napolitano e Pier Luigi Bersani. E parlare prima delle consultazioni non avrebbe avuto molto senso.
Detto questo, che Berlusconi voglia dire la sua sia sulle vicende giudiziarie sia sulla situazione politica è fuor di dubbio. Il Cavaliere, infatti, è insofferente verso il partito, deluso e convinto che - a parte qualche eccezione – non sia stato difeso come avrebbe meritato sul fronte processi. Lui, che in questo momento delicato è bene non si esponga se davvero spera che l'opzione larghe intese non venga scartata a priori, avrebbe voluto più slancio da parte dei suoi. Invece la sensazione è che ci sia chi «vuole tenersi le mani libere», chi «non vuole sporcarsi troppo» per potersi muovere meglio se la legislatura dovesse andare avanti.

Un'impressione simile a quella di qualche mese fa, quando in tantissimi nel Pdl teorizzavano la fine ormai imminente della parabola berlusconiana, anche tra i più vicini al «Capo». Come allora, Berlusconi ha la sensazione che ci sia chi preferisce pensare ai suoi interessi piuttosto che a quelli di tutto il partito, magari – fa notare un ex ministro – trattando pure con il Pd poltrone di prestigio. Il ragionamento vale per i processi ma pure per la trattativa con il Partito democratico che, si lamenta il Cavaliere in privato, non è neanche partita.
Certo, il veto di Bersani è netto: chiusura totale a qualunque ipotesi di intesa con il Pdl. Una scelta che Berlusconi in privato definisce «da irresponsabile», perché pensare di governare con l'M5S non farà altro che «mandare il Paese a sbattere». Secondo il Cavaliere, insomma, il segretario del Pd «ha perso lucidità e si sta avvitando» in qualcosa che non porterà da nessuna parte. L'ex premier, dunque, guarda al Colle. Che da parte sua e del Pdl ci sia una disponibilità a trattare è infatti cosa nota, purché il dialogo sia a 360 gradi, a partire dalla presidenza delle Camera fino ad arrivare alla nomina del successore di Napolitano. Ma vista la chiusura di Bersani, è al Quirinale che tocca decidere se affidare o no al segretario del Pd un mandato esplorativo per tentare di dar vita ad un governo di minoranza. «Ormai – è il senso delle parole consegnate da Berlusconi ai big del Pdl riuniti a via dell'Umiltà – il nostro interlocutore non è tanto il Pd quanto Napolitano».

Berlusconi, insomma, all'ipotesi di un governo del presidente ci crede ancora. Anche se non esclude affatto l'opzione elezioni anticipate. Eventualità che lo vedrebbe tornare in corsa per la settima volta. Già, perché anche se si votasse ad ottobre e per il Pd scendesse in campo Matteo Renzi, difficilmente il Cavaliere passerebbe la mano. Potrebbe non correre formalmente per Palazzo Chigi, come già ha fatto questa volta. Ma poi la campagna elettorale la farebbe comunque in prima persona.

D'altra parte, diceva qualche giorno fa ad un neosenatore, «anche questa volta ho dimostrato d'essere l'unico che raccoglie tanti voti» e «se non era per i soliti scettici che non ci hanno mai creduto saremmo persino riusciti a vincere».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica