Avanti il prossimo: Pierluigi Bersani lascerà la guida del Partito democratico. Ad annunciarlo è lui stesso che, durante una visita al nuovo campus universitario di Torino, ha detto: "Credo che al prossimo congresso debba girare la ruota". Parlando con i giornalisti, infatti, il leader del Pd ha ricordato che sarà "segretario fino al prossimo congresso. L’anno prossimo ci sarà il congresso del Pd in forma apertissima e la notizia è che io intendo finire lì".
Il segretario del Pd si prepara quindi alla prossima sfida in cui gareggerà, quella che, in caso di disfatta, potrebbe essere l'ultima occasione per arrivare a Palazzo Chigi: le primarie del centrosinistra, in cui "realisticamente" voteranno due o tre milioni di persone. Del resto "sia io che Renzi abbiamo detto le cose chiaramente, e credo che le pensi anche Vendola: qui le primarie non si fanno per fare dei bilancini. Le primarie servono per scegliere il candidato progressista, punto".
E se vincesse e diventasse il nuovo premier dopo Monti? Nulla è ancora deciso, nemmeno se Matteo Renzi possa fare il ministro: "Abbiamo un sacco di sindaci che sono enormi risorse: certamente Renzi e tanti altri. Io non ho nessun pregiudizio verso chi voterà Renzi o Vendola o altri", dice Bersani, "Basta capire che le primarie non sono un giochino per aggiustarsi. Volete mica fare il giochino del governo adesso".
Resta comunque il dibattito interno alla coazlizione, che dovrà, chiunque sia il candidato alla carica di presidente del Consiglio, aprirsi all'Europa: "Sto cercando di convincere Vendola, ma lui ne è già convinto, che il campo dei progressisti deve presentarsi in modo aperto e dialogante con tutte le forze europeiste di centro, anche
moderato". Niente "ammucchiate" come teme il governatore della Puglia: "Stiamo parlando di campi diversi che però devono dialogare perché regali al fronte del berlusconismo non possiamo più farne", lo rassicura Bersani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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