"L'unica cosa alla quale noi teniamo è che ci sia un governo solido e forte che possa affrontare la crisi del Paese". Il segretario del Pdl Angelino Alfano lo ha detto chiaramente. E il leader della Lega Nord Roberto Maroni lo ha ripetuto, con altrettanta chiarezza: "Adesso basta con i tecnici". Le consultazioni sono entrate nel vivo: Pier Luigi Bersani ha finalmente iniziato a sentire le forze politiche che siedono in parlamento. "La soluzione più sperimentata in Europa - ha avvertito l'ex Guardasigilli - è quella della corresponsabilità tra le forze principali". Giovedì, infine, riferirà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fino ad ora non si è ancora capito quale strategia stia portando avanti il leader del Pd, che ha avuto dal capo dello Stato l’incarico di verificare se può disporre in parlamento di numeri certi alle Camere per la nascita del primo (e forse unico) governo della diciasettesima legislatura. Consultate da sabato a ieri parti sociali di diverso ordine e grado, da oggi hanno avuto inizio per Bersani gli incontri con le forze politiche. I numeri non ci sono. Questo è (quasi) certo. Il Movimento 5 Stelle continua a ripetere che non voterà mai la fiducia a qualsiasi governo che non sia un monocolore pentastellato. Questa sera i grillini hanno votato all’unanimità hanno il no al sostegno ad un governo guidato da Pier Luigi Bersani. I montiani, con Mario Mauro, hanno fatto presente che "la fiducia non è affatto scontata". Silvio Berlusconi ha teso il braccio per trovare i punti di contatto con il centrosinistra, ma Bersani gli ha sbattuto la porta in faccia ed è andato avanti sulla propria strada. Insomma, sembrerebbe che il segretario democrat voglia governare a tutti i costi, sperando nei voti dei moderati ma senza essere disposto a concedere alcunché. "Le posizioni restano molto distanti - ha avvertito Alfano al termine delle consultazioni - e se resteranno distanti nelle prossime quarantott'ore noi ribadiremo che l’unica strada è quella del voto". La Lega Nord ha condiviso la posizione espressa dal segretario del Pdl auspicando un governo a guida politica. "Basta con i tecnici - ha spiegato Maroni - serve un governo di legislatura che duri, solo così si affrontano e risolvono i problemi e lo dico in veste di governatore".
Finito il giro odierno di consultazioni, Bersani è apparso fiducioso: "Bisogna continuare a lavorare, rimangono difficoltà ma si continua a lavorare", ha detto, aggiungendo che con il Pdl restano distanze ma "non c’è una preclusione a discutere" sulle riforme. In ogni caso il leader del Pd, che promette di trovare la quadra entro Pasqua, si rimette "alle parole del Capo dello Stato".
Giovedì Bersani è atteso al Quirinale da Napolitano per fare valutazioni e richieste e mettere il capo dello Stato in condizione di tirare le somme sull’incarico: mettere la parola fine all’esplorazione, dare il via libera alla nascita di un governo che vada la prossima settimana alle Camere a chiedere il voto di fiducia. Bersani chiuderà le consultazioni solo domani.
Dopo aver incontrato gli alleati di Sel di Nichi Vendola e i capigruppo del suo partito, avrà l'atteso faccia a faccia con i Cinque Stelle Non è ancora dato sapere se il guru pentastellato "bisserà" la consultazione come fatto con Napolitano la scorsa settimana al Quirinale. All'orizzonte le tentazioni di voto autonomo di qualche parlamentare grillino. Una speranza a cui continua ad appigliarsi lo stesso Bersani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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