RomaMigliaia di medici in causa con lo Stato italiano che ha violato la normativa europea ed ora rischia di dover tirare fuori oltre 4 miliardi di euro. Una cifra enorme equivalente al valore dell'Imu sulla prima casa che prima o poi inevitabilmente dovrà uscire dalle casse pubbliche perché quei medici hanno diritto al risarcimento. Somma che potrebbe però almeno essere ridimensionata con un accordo fra le parti per risparmiare sulle spese legali. Al momento infatti sono migliaia le cause già vinte dai camici bianchi che complessivamente sono costate allo Stato oltre 327 milioni di euro. L'associazione Consulcesi, che rappresenta oltre 40.000 medici, ha annunciato ieri l'incasso di altri 6 milioni di euro. Come si è arrivati a questo punto? A spiegarlo l'avvocato Marco Tortorella che si occupa delle cause per la Consulcesi. Le normative europee recepite anche dall'Italia nell'oramai lontano 1982 impongono che i medici siano adeguatamente retribuiti durante gli anni della scuola di specializzazione attraverso una sorta di borsa di studio. Che cosa ha fatto l'Italia? Per anni ha allegramente ignorato le norme e non ha dato una lira prima e un euro poi agli specializzandi. Con il risultato che tutti i medici specializzati dall'82 al '91 ora vanno totalmente rimborsati con compensi che possono arrivare anche a 180.000 euro per singolo caso. Non solo. Nel '94 finalmente il nostro Paese si è svegliato ed ha cominciato a retribuire gli specializzandi ma senza comprendere però il pagamento degli oneri previdenziali e la copertura assicurativa dei rischi professionali. Dunque anche tutti gli specializzandi dal '94 al 2006 hanno diritto ad un'integrazione dei compensi.
Consulcesi ha calcolato che la somma dovuta a tutti gli aventi diritto è di 4 miliardi di euro. Anzi è quella calcolata per gli associati Consulcesi perché altri medici hanno fatto ricorso anche attraverso altre associazioni. Al momento sono in piedi altre 4 cause collettive attraverso la stipula di accordi con gli Ordini dei Medici locali. Le prime cause avviate sono arrivate a sentenza nel 2012 e già nel primo grado di giudizio sono stati imposti rimborsi immediati.
Insomma lo Stato non sembra avere scampo ed è per questo che c'è chi ha pensato di trovare una soluzione più rapida ed anche meno costosa. Già nella scorsa legislatura era stata avanzata una proposta di legge in questo senso che ora è stata nuovamente depositata dai senatori del Pdl, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Francesco Giro e Pietro Liuzzi.
La proposta è dare un «riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione» per i medici ammessi alle scuole di specializzazione dall'anno accademico '81/'82 a quello '90/'91. L'ipotesi è quella di un compenso «forfettario» di 13.000 euro per ogni anno di corso senza interessi legali né rivalutazione monetaria.
Il costo dell'operazione valutato in 150 milioni di euro per il 2013 e 200 per il 2014 verrebbe coperto dai «Fondi di riserva e speciali». Il vantaggio per i medici sarebbe quello di ottenere immediatamente la somma senza bisogno di aspettare i lunghi tempi della giustizia italiana.
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