Bondi contro Ingroia: sì alla class action a tutela di Forza Italia

L'ex ministro: "Sul partito teorie false e inverosimili". Il pm si candiderà ma il suo movimento vale lo 0,5%

Bondi contro Ingroia: sì alla class action a tutela di Forza Italia

Alea iacta est, il dado è tratto. O quasi. Mentre va avanti a grandi passi registrando anche adesioni eccellenti - quella dell'ex coordinatore Pdl Sandro Bondi - la causa civile dei lettori del Giornale contro Antonio Ingroia per le accuse contro Forza Italia contenute nel libro Io so, l'ex procuratore aggiunto di Palermo, dal Guatemala, scioglie in gran parte, con quello che ha tutta l'aria di un «sì», la riserva sulla sua candidatura alle prossime Politiche. Certo, il collegamento telefonico con la kermesse degli arancioni organizzata dall'amico e collega Luigi De Magistris, qualche giorno fa, era stato eloquente. Ma ieri, ospite di Un giorno da pecora, Ingroia è stato più esplicito: «Condivido – ha detto – i contenuti della battaglia politica del Movimento Arancione e io sarò con loro, dall'Italia o dal Guatemala». E fin qui, nulla di nuovo. Ma ha poi aggiunto: «Sto prendendo in considerazione in che modo aiutare questo movimento, ciascuno deve assumersi la sua responsabilità in questo momento del Paese. Poi se questa assunzione debba avvenire con la partecipazione al dibattito politico, rimanendo fuori dalla competizione elettorale, oppure partecipando alla stessa, comunque le parti responsabili del Paese devono farlo». Se non è un sì, poco ci manca. Soprattutto perché fa il paio con un'altra esternazione, di Luigi De Magistris, che intervistato da Micromega on line ha raccolto l'assist, rilanciando: «Ad oggi immagino un Quarto polo arancione con Ingroia candidato premier».
Dunque, Ingroia for premier. L'ex pm, sempre a Un giorno da pecora, parla già da candidato in pectore. E su richiesta disquisisce anche sui suoi possibili avversari. A cominciare dal premier in carica, Mario Monti. «Siamo entrambi – afferma – espressioni diverse di non professionisti della politica che stanno valutando di candidarsi con liste civiche fuori dai partiti tradizionali». Il Prof può farcela? «Dipende da con chi si allea. Che vinca comunque mi pare difficile, al massimo può superare lo sbarramento». Oddio, non è che i sondaggi gli diano ragione. Secondo Swg il Prof in campo direttamente vale quasi sei punti, mentre il Movimento Arancione racimola un più che misero 0,5%.
Da Monti a Berlusconi: «Se lo conosco bene - prevede Ingroia – alla fine si ricandiderà. Non resiste, è più forte di lui, dato che ha un'altissima considerazione di se stesso e una scarsa considerazione degli altri». Al Cav l'ex pm dà anche consigli: «Fossi in lui non candiderei Dell'Utri». E ancora: «Il signor Dell'Utri è stato il principale artefice di Forza Italia e si lanciò in quell'avventura politica al fine principale di accontentare i desideri di Cosa nostra». Proprio le accuse contenute nel libro Io so e su cui si basa la class action del Giornale. Ieri è arrivata l'adesione di Sandro Bondi: «Ho aderito, anche nella veste di ex coordinatore di Forza Italia, alla causa civile promossa dal Giornale contro le dichiarazioni diffamatorie del dottor Ingroia.

L'ansia di rinnovamento morale e civile e le passioni politiche di milioni di italiani che hanno creduto e si sono impegnati a favore di un cambiamento liberale e riformista della società italiana, non possono essere imbrattate da teorie tanto false quanto inverosimili».

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