Un vecchio adagio diceva: "Due cose nella vita sono certe: la morte e le tasse". In Italia anche il fatto che le tasse sono alte, troppo alte. Secondo un recente studio della Confcommercio, nel Belpaese la pressione fiscale ha raggiunti livelli da record mondiale toccando il 55%. Cifra da capogiro che mostra come gli italiani lavorino, gran parte dell'anno, per mantenere il carrozzone pubblico. Ma non è solo lo Stato centrale a continuare ad aumentare tasse e imposte. Secondo un recente studio della Cgia di Mestre, infatti, negli ultimi quindici anni lo stock delle tasse locali ha toccato in assoluto l’importo record di 102 miliardi di euro, con un aumento del 114,4%.
Analizzando il gettito riferito alla tassazione chiesta da Regioni, Province e Comuni dal 1996 al 2011, l'associazione di Mestre ha fatto notare che, nell’anno di partenza dell’analisi, le tasse locali erano pari a 47,6 miliardi di euro complessivi. Su ogni italiano pesano mediamente per 1.684 euro. Una situazione, denuncia la Cgia, destinata a peggiorare nel 2012. "L’amministrazione centrale - rivela l’analisi della Cgia - ha aumentato le entrate nello stesso periodo soltanto del 9%". Se nel 1996 il gettito era di 320,9 miliardi di euro, nel 2011 l’erario ha incassato 349,9 miliardi, mentre il prodotto interno lordo nazionale (sempre negli ultimi quindici anni) è cresciuto del 15,4%. Sull’escalation delle tasse locali, comunque, il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi ci tiene a sottolineare che "purtroppo la situazione è destinata a peggiorare.
Con l’introduzione dell’imposta municipale sulla prima casa e l’aumento registrato dalle addizionali Irpef regionali e comunali, nel 2012 le entrate in capo alle autonomie locali sono destinate a subire un’ulteriore impennata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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