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La Boschi sfida Berlusconi: "Il governo ha i numeri, non ci serve Forza Italia"

Il ministro delle Riforme: "Sono convinta che l'accordo terrà, ma se dovesse sfilarsi andiamo avanti comunque"

La Boschi sfida Berlusconi: "Il governo ha i numeri, non ci serve Forza Italia"

Il governo non è preoccupato dalle critiche lanciate ieri da Silvio Berlusconi alla riforma del Senato e agli altri provvedimenti presi o promessi da Palazzo Chigi. "Se Forza Italia dovesse sfilarsi dall’accordo i numeri per andare avanti ci sarebbero comunque", sostiene sicura il ministro Maria Elena Boschi a L’Intervista su Skytg24, "Mi auguro ovviamente che continui a contribuire. Se non dovesse succedere la maggioranza ha comunque i numeri per approvare la riforma".

Anzi, il ministro delle Riforme è pronto a scommettere sulla tenuta dell’accordo: "Ne sono convinta e anche le parole di Berlusconi di ieri sera vanno in questa direzione. Probabilmente ci sono dei contrasti interni a FI che sicuramente risolveranno", ha detto. E in ogni caso esclude il ritorno alle urne: "Stiamo lavorando seriamente, siamo
persone molto determinate, a partire dal premier, e non ci facciamo certo scoraggiare da chi cerca di metterci il bastone tra le ruote. Non pensiamo a un piano B in caso di fallimento
".

A preoccupare la Boschi, quindi, non è né Forza Italia, né il Partito democratico ("Voterà compatto, la linea è già decisa"). Ma una minoranza di persone che non vogliono cambiare lo status quo. "C’è una parte di professori, per fortuna una minoranza, che ogni volta che si propone un cambiamento si oppone e si comporta come all’università, senza accettare che ci sia un’idea diversa dalla loro per riformare il Paese".

La riforma del Senato, insomma, si farà. "Non ci sono margini di trattativa perché fanno parte dell’accordo iniziale tra i partiti e occorrerebbe rimettere in discussione l’intero impianto delle riforme e della legge elettorale: non credo sia interesse di nessun partito di farlo", assicura il ministro, "C’è larga convergenza tra i partiti e poche sono le voci discordanti: i pochi senatori che hanno idee diverse poi seguiranno la linea tra i partiti.

Credo che avere un Senato che rappresenti le regioni, i comuni e porti gli interessi dei territori sia importante".

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