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Briatore contro Alfano: "Ha tradito Berlusconi ma da solo vale il 3%"

L'imprenditore contro gli alfaniani: "Nel momento di debolezza hanno pugnalato il Cav alle spalle "

Briatore contro Alfano: "Ha tradito Berlusconi ma da solo vale il 3%"

"Bisogna capire cosa farà Berlusconi se sarà ancora il leader. Gli altri, senza di lui, tutti assieme non prenderebbero il 3%". Intervistato da Maria Latella a Sky Tg 24, Flavio Briatore non si fa alcun problema ad accusare il vicepremier Angelino Alfano di aver "tradito" il Cavaliere. L'imprenditore piemontese, però, se la prende con tutta la politica rea, a suo di dire, di "non fare niente" nonostante il Paese si trovi "in un punto disastroso".

A L'intervista Briatore critica severamente la scelta dei ministri del Pdl di disattendere l'indicazione di Silvio Berlusconi di non votare la fiducia al premier Enrico Letta. Le minacce di formare un nuovo partito e i magheggi messi in atto a Palazzo Madama non sono affatto piaciuti all'imprenditore. "Berlusconi, dopo tutto quello che fatto, nel momento di debolezza l’hanno pugnalato alle spalle - ha spiegato alla Latella - Alfano ha sicuramente la sindrome del delfino e lo ha pugnalato". Secondo Briatore, i ministri del Pdl e quanti ha spinto per tenere in vita il governo, sono contrari ad andare a elezioni anticipate "perché sanno che sono finiti". D'altra parte tra Letta e l'ex premier Mario Monti ci più somiglianze di quanto non si possa pensare. Briatore ricorda, infatti, che solo un anno il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini andava in giro a dire che il senatore a vita avrebbe risolto i problemi dell’Italia. "E ora dopo un anno dove siamo? - si chiede l'imprenditore - gli interessa solo restare lì, il resto non gli interessa".

Quella che Briatore prende di mira sono i mestieranti della politica che perdono tempo. "Nessuno di questi è capace di fare le riforme", spiega facendo notare, come già sottolineato nei giorni scorsi anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che in tutte le aziende si può tagliare un 20% della spesa. "Perché nessuno riesce a tagliare 160 miliardi su una spesa di 800 miliardi? - insiste Briatore - nessuno è riuscito a farlo perché nessuno riesce a incidere. Non è riuscito Berlusconi, ma non è riuscito a farlo nemmeno Prodi".

Briatore guarda già alle prossime elezioni. Non ha alcun dubbio: voterà ancora Berlusconi. Ma nel caso in cui il Cavaliere non dovesse candidarsi, allora darà la propria preferenza a Matteo Renzi. Sempre che il Pd permetta al sindaco di Firenze di correre per lo scranno di Palazzo Chigi.

Sull'ex rottamatore Briatore è, infatti, convinto che potrebbe "prendere molti voti".

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