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Brunetta lancia Occupy Santoro, per il diritto di rettifica

Un efficace antidoto contro le imboscate in tv di Santoro & C: diritto di rettifica contro l'illegalità. Brunetta: "Va trasmessa in fascia oraria e con il rilievo (cioè stesso spazio) corrispondenti"

Brunetta lancia Occupy Santoro, per il diritto di rettifica

Dopo le polemiche con Fazio Brunetta lancia una nuova sfida. Il capogruppo del pdl alla Camera vuol dar vita a un movimento che, ispirandosi a Occupy Wall Strett, si occupi di televisione. E in particolare di Servizio pubblico. Il nome del nuovo movimento, scrive sul Foglio Brunetta, potrebbe essere Occupy Santoro oppure Occupy Fazio eccetera. "E non sia qualcosa di illegale - chiarisce - ma rientri nella norma, sia addirittura battezzato dal diritto e persino dal dovere". Per l'ex ministro ristabilire la verità è un dovere morale e civico: "Qualcosa di situazionista e anarchico, ma legatissimo, anzi basato sulla legalità, contro l’illegalità di chi si chiama Servizio pubblico e invece trita il prossimo per scopi cannibalistici".

Brunetta, promotore di un osservatorio contro la faziosità dei programmi sulla tv pubblica (Raiwatch.it), tiene a precisare che la sua proposta non è campata in aria ha un fondamento giuridico: "La nostra idea è avallata da un decreto legislativo. Quello del 31 luglio 2005, n.177 come modificato dall’articolo 8 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 44. Qui sottolineo un punto del decreto legislativo. Articolo 32-quinquies, comma 3. Lì si stabilisce identità di fascia oraria (qui è chiaro come il sole: stesso orario di notizia non vera e rettifica). Ma si prescrive soprattutto: medesimo rilievo. Cito letteralmente la formula decisiva per il nostro movimento di Occupy Santoro: la rettifica va trasmessa in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi". Va da sé che rilievo identico vuol dire "stesso spazio. Ma anche uguale potenza espressiva. Medesima teatralità, o comunque qualcosa del genere".

"Non tutti siamo bravi come Santoro nel recuperare pentiti delle mutande. Per cui diciamo che, dopo la puntata dedicata alle confessioni atroci e senza alcuna prova e nessun contraddittorio, a parte il diritto di dar causa penale o civile da parte della signora Francesca Pascale o di Silvio Berlusconi, c’è anche quello di rettifica. Non una parolina buttata lì alla fine con spirito di patata e la faccia da lampascione, ma una presenza seria capace di replica, nel rilievo e con lo spazio identico. La legge non dice che dev’essere durante la medesima trasmissione. Santoro può rifiutarsi, dunque, e La7 proporre uno spazio ritenuto equipollente, magari il mercoledì. Ma noi riteniamo che questo sia penalizzante e non rispetti la legge, e chiediamo qui manforte a Rodotà e/o alla ministro Cancellieri. Perché nulla ha rilievo a La7, quanto a share, audience, seguito eccetera quanto Servizio pubblico". E Brunetta rincara la dose: "La rettifica per essere davvero adeguata deve essere pronunziata da delegati della parte offesa, avendo al fianco, come testimonial silenti, Santoro e Travaglio, oppure - in un altro caso, ad esempio quello di Maradona che fa il gesto dell’ombrello a Equitalia - Fazio e la Littizzetto, miracolosamente muti e senza smorfiette da parrocchietta".

"Avanti - esorta il capogruppo del Pdl - noi di Occupy Santoro siamo pronti, signora Pascale. Siccome deve avere lo stesso rilievo, bisogna che Santoro e Ruotolo, Travaglio e Vauro, garantiscano la possibilità di accesso ad un pubblico che dia il dovuto identico rilievo con applausi, risate, scorni, alla rettifica. Si può chiamare anche contrappasso. Ma eviteremmo di usare una parola dantesca a proposito di Santoro. Quello va bene per Occupy Benigni", conclude Brunetta con una punta di sarcasmo.

Intanto stasera va di scena una nuova puntata di Servizio pubblico..

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