Roma«Cleopatra» è pronta a mettere in ginocchio Roma. Dalla tarda mattinata di oggi e per tutta la giornata di domani è stato diramato l'allerta maltempo sulla Penisola. Ma lunedì sarà la capitale a trovarsi nell'occhio del ciclone quindi la Protezione Civile invita tutti i cittadini a collaborare limitando gli spostamenti, togliendo i materiali deperibili dagli scantinati e mettendo in sicurezza l'auto se si trova in una zona depressa. È il capo del dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, a lanciare un allarme maltempo che interesserà per 48 ore praticamente tutto il territorio italiano. L'allerta già da domani riguarda Lazio meridionale, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. In particolare saranno colpite le zone tirreniche centrali ma è ovviamente la capitale a preoccupare di più anche perché ad esempio durante la nevicata di febbraio la città è rimasta paralizzata per più giorni ed è diventata teatro di uno scontro oltre che di un reciproco e poco onorevole scarico di responsabilità proprio tra Gabrielli e il sindaco Gianni Alemanno. Questa volta sembra che entrambi abbiano deciso di mettere le mani avanti. Gabrielli lancia l'allarme, invita praticamente i cittadini a non uscire di casa ma contemporaneamente dice pure che non c'è motivo di farsi prendere dal panico. Poi concede ironico: «Se a Roma pioverà non sarà colpa del sindaco».
Alemanno apprezza la battuta e per il momento decide di non chiudere le scuole e di non prendere particolari provvedimenti «fino a quando non ci saranno nuove notizie». Gabrielli ribadisce che le zone più a rischio sono quelle conosciute. «Ostia, Infernetto, Tiburtina Valley -dice -. Stiamo già lavorando sulle aree più critiche». Le piogge potranno interessare anche bacini di fiumi importanti, come il Tevere, l'Aniene l'Arno, «con possibili effetti sui corsi d'acqua principali e sul reticolo idraulico primario». Per Gabrielli è ipotizzabile che il maltempo provochi «dilavamenti con possibilità di smottamenti, frane» ma, insiste il responsabile della Protezione civile, occorre «entrare nell'ordine di idee che questi fenomeni sono sempre più frequenti e che quindi dobbiamo prepararci per tempo». Visto lo «scenario non ordinario» nell'attesa di «un evento metereologico estremo con piogge e venti di forte intensità» sono già stati messi in campo 1.200 uomini: 650 vigili urbani per controllare Tevere e Aniene e 600 tra operatori, volontari e addetti del Servizio Giardini. L'allerta della Protezione civile tramite circolare è stato trasmesso a tutti gli enti locali. Gabrielli ricorda che per evitare nuove «tragedie» tutti devono fare la loro parte: le regioni con i Centri funzionali di coordinamento e i comuni con i piani di emergenza che vanno verificati e aggiornati ogni anno. Questa prima ondata di maltempo sarà il banco di prova per il funzionamento di tutte le istituzioni.
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