Cronache

Caccia allo sponsor della pr del Papa E lei scappa dalla Rete

Francesca Chaouqui fa sparire i tweet pieni di calunnie e veleni su cardinali e politici. E Oltretevere si chiedono come abbia avuto l'incarico

Francesca Immacolata Chaouqui
Francesca Immacolata Chaouqui

«Profilo Twitter inesistente». Francesca Immacolata Chaouqui, la giovane 30enne nominata membro della commissione papale referenti sui dicasteri economici della Santa Sede, non ha perso tempo e a poche ore dall'articolo del Giornale che ha portato alla luce i suoi tweet «scandalosi» sul Vaticano (e non solo), ha cancellato il profilo twitter ufficiale @FrancyChaouqui, eliminando quindi anche le frasi al vetriolo che hanno infangato il Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone (definito «corrotto») e Giulio Tremonti (l'ex ministro berlusconiano definito «gay» dalla pr), considerazioni che hanno creato non pochi imbarazzi nel Palazzo Apostolico.

Una vicenda che non sembra comunque ancora chiusa perché in Vaticano adesso si cerca una «exit strategy»: da giorni dentro le mura leonine si sta lavorando senza sosta per risolvere la faccenda con la massima discrezione, cercando una soluzione «diplomatica» che eviti di rompere gli equilibri d'Oltretevere. Con il Papa informato dei tweet e delle amicizie della Chaouqui solo a nomina avvenuta però, i più stretti collaboratori di Francesco, che hanno in mano la documentazione del caso, adesso s'interrogano su chi possa aver combinato il pasticcio, consigliando alle alte gerarchie vaticane il nome della pr calabrese, nominata nella commissione papale senza controlli più approfonditi.

Nel frattempo si inizia a parlare già di quello che potrebbe essere l'epilogo della vicenda: la Santa Sede non commenta il fatto ma dentro le sacre stanze più di un porporato, che preferisce rimanere anonimo, spera che presto possano arrivare sulla scrivania del Papa le dimissioni della donna («sarebbe opportuno» dicono), o che comunque possano esserci nette modifiche alle sue mansioni. La paura più grande infatti è che con una figura capace di esternazioni così incontrollate possano verificarsi nuove fughe di notizie, nonostante il clima completamente diverso rispetto allo scorso 2012, anno tormentato dallo scandalo Vatileaks. A preoccupare sono infatti alcune amicizie della Chaouqui, in particolare quella con alcuni giornalisti con i quali la giovane ha scambiato diversi tweet poco graditi al Vaticano.

Tra le amicizie della pr, che oltre all'incarico Oltretevere mantiene anche il suo posto di lavoro nelle pubbliche relazioni di «Ernst & Young», società di revisione contabile e consulenza, spiccherebbero anche quella molto stretta con Alessandro Proto, uomo d'affari arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di manipolazione del mercato e poi scarcerato, e quella con la contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, nobildonna romana con un incarico diplomatico e presidente italiana dell'associazione «Messaggeri della Pace», onlus fondata da padre Angel Garcia che lo scorso 24 maggio ha ricevuto sostegno proprio dalla Ernst & Young con un concerto benefico ospitato dall'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. La contessa contattata dal Giornale sulla presunta amicizia con Francesca Chaouqui dice: «Preferisco non rispondere, non voglio che il mio nome compaia sui giornali. Non le dò una risposta».

E non è tutto: a turbare i sonni di qualche alto prelato troppo apprensivo anche il fatto che la 30enne calabrese sia una lobbista.

La Chaouqui, tra le tante cose è infatti iscritta alla Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana che si batte da diversi anni per l'approvazione di una legge per l'attività trasparente di lobbing.

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