
La sinistra sta con chi occupa le case, il centrodestra le svuota e le riconsegna alla legalità. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni annuncia «un passo in più per il futuro di Caivano». «È stato pubblicato il bando per riqualificare gli immobili popolari comunali del Parco Verde, alloggi che era stati costruiti dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per accogliere chi non aveva più un tetto sulla testa ma che negli ultimi quarant’anni sono stati del tutto abbandonati. Cadendo, purtroppo, in molti casi, nelle mani di soggetti condannati per reati di camorra», dice in un video il premier. Solo pochi giorni fa Fratelli d’Italia a Caivano ha organizzato un evento antimafia dal titolo “Il coraggio di cambiare” con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
«Quando poco meno di un anno fa sono andata a Caivano per inaugurare il nuovo Centro sportivo “Pino Daniele”, la struttura che ha preso il posto dell’ex Delphinia, il simbolo del degrado e dell’abbandono di quel territorio, avevo promesso ai cittadini che il lavoro del governo non sarebbe finito lì. Che c’era ancora tanto da fare, e che non ce ne saremmo andati via una volta spenti i riflettori. Così è stato. Stiamo mantenendo quell’impegno», rivendica la presidente del Consiglio.
In questi mesi sono state sgomberate circa 250 famiglie che abitavano illegalmente il Parco Verde, diventato il più grande centro di spaccio d’Europa, anche grazie al lavoro del prefetto Michele di Bari e delle forze dell’ordine. «Abbiamo prima riportato la legalità, sgomberando da quelle case chi non aveva titolo a starci, e ora - illustra Meloni - avviamo il percorso per rimettere a nuovo e in sicurezza 750 appartamenti, le aree verdi, i locali commerciali, le strade e i marciapiedi. Un intervento che vale oltre 130 milioni di euro, totalmente finanziato dai privati, per consegnare a chi ne ha diritto case belle e sicure, degne di una Nazione civile. Il cammino prosegue. E stiamo lavorando anche per replicare ciò che abbiamo sperimentato con successo a Caivano in altri territori della nostra Nazione». Un successo che ha avuto la benedizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il suo blitz il 5 gennaio scorso ha riportato la presenza dello Stato nel quartiere, la sua partecipazione alla messa del parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, ha restituito la serenità al sacerdote vittima delle minacce della camorra. Decisivo per la rinascita del quartiere è stato infatti il suo appello al premier Meloni dopo l’ennesimo episodio di violenza che si è consumato in quel quartiere, la violenza su due cuginette di 10 e 12 anni da parte di un branco che le ha adescate sui social.
Nei piani dell’esecutivo ci sono infatti altre otto periferie degradate per riportare la legalità ai cittadini di Rozzano, Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando e alcuni quartieri di Roma, Napoli, Catania e Palermo.
Anche questi quartieri «potranno contare su un presente e su un futuro fatto di decoro, bellezza, legalità e opportunità. È un impegno gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi. E noi non vogliamo deluderli», assicura infine la premier.