
"Salvini, ascolta quello che ti dico adesso. Vieni qua fratello, vieni qua...". Il video inizia proprio così. Sicuramente, in questi giorni, lo avete visto girare in rete più e più volte. Lo ha condiviso anche il vicepremier leghista sul proprio profilo Instagram. Noi, in redazione, lo abbiamo guardato e riguardato. E ogni volta ci ha provocato un urto sempre maggiore. In quelle immagini c'è dentro di tutto: una totale mancanza di rispetto nei confronti delle forze dell'ordine, volgarità sulle ragazze italiane, la sfida sprezzante a Matteo Salvini e poi quella frase che fa orrore e che suona come una minaccia alla figlia di Giorgia Meloni, una bambina di appena otto anni. L'autore è un calciatore camerunense, Ibii Ngwang, che qui in Italia gioca in Promozione. Per lui cartellino rosso, espulsione immediata e terzo posto sul podio dei peggiori di queste settimana.
Al secondo gradino troviamo la sinistra partigiana militante che guai a toccarle il 25 aprile. Anche quest'anno ci siamo dovuti sorbire una dose massiccia di polemiche. Non appena la Festa di Liberazione è finita "inglobata" nei cinque giorni di lutto nazionale che il Consiglio dei ministri ha decretato per onorare la morte di papa Francesco, c'è stato chi si è subito fiondato ad accusare Palazzo Chigi di essere allergico "alla liberazione dal fascismo e dal nazismo". E dire che nessuno, all'interno del governo, ha mai pensato neanche lontanamente di vietare le celebrazioni. Ma tant'è. Ancora oggi, ottant'anni dopo la fine della guerra, ci tocca mandar giù il solito copione, la solita propaganda, la solita contraddizione. Perché, anziché ricucire le ferite, alcuni antifascisti di professione non fanno altro che dividere il Paese, ancora e ancora.
E veniamo al primo posto dove abbiamo le opposizioni (parlamentari e non) che hanno usato la morte di Bergoglio in chiave politica. Ad un tratto si sono riscoperti tutti Papa-boy, ferventi supporter del Pontefice degli ultimi, dei poveri e delle periferie. C'è chi lo ha dipinto come un baluardo del femminismo, chi lo ha innalzato a guru green e chi ha sfruttato l'occasione per attaccare il governo Meloni. Elly Schlein, per esempio, ha detto: "Il Papa non merita l'ipocrisia di chi non ha mai dato ascolto ai suoi appelli e oggi deporta i migranti". E che dire poi di sparate come questa di Avs: "Ora l'intero pianeta è più a rischio, i potenti della terra che non lo hanno molto amato potrebbero procedere incontrastati nel loro delirio di onnipotenza".
Noi de ilGiornale, che in passato non abbiamo lesinato critiche al pontificato di Bergoglio, crediamo che questo sia il momento della preghiera e del raccoglimento. E non certo delle strumentalizzazioni politiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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