Roma - Il picco toccato in settembre - 1.995 miliardi di euro - non sarà l'ultimo: altri record sono in arrivo per il debito pubblico che, ricorda il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, «potrà avere una riduzione in termini assoluti solo quando si riuscirà ad annullare il deficit di bilancio. È aritmetica - spiega - finché c'è il disavanzo il debito aumenta, non c'è niente da fare». Già a fine ottobre sarebbe stata superata la fatidica soglia dei 2.000 miliardi. La riduzione del debito pubblico, aggiunge Visco, «discende principalmente dall'aumento dell'attività economica». La spesa va contenuta, «ma il pieno riequilibrio dei conti pubblici richiede di agire dal lato delle entrate, soprattutto con la crescita economica».
E di misure a favore della crescita, nella legge di stabilità, c'è davvero penuria. L'emendamento fiscale presentato dai relatori Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd) alla commissione Bilancio della Camera sposta i pochi interventi al 2014 e li concentra sull'Irap, con l'aumento della deduzione forfettaria per le assunzioni a tempo indeterminato (da 7.500 a 13.500 euro nel caso di donne o giovani sotto i 35 anni) e la detassazione della produttività (800 milioni). Sempre dal 2014 partirà un'esenzione Irap per i «piccolissimi» professionisti, artigiani e autonomi, che vale 248 milioni. Ma sarà il ministero dell'Economia a decidere la platea degli aventi diritto.
Le ristrettezze di bilancio e la volontà di dare qualcosa sia alle famiglie che alle imprese hanno ridotto la portata degli interventi. E poi ci sono le spese in aumento, una per tutte quella che riguarda gli esodati. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda conferma che saranno necessari tutti i 9,7 miliardi di euro stanziati per far fronte alle necessità. Questo significa che il blocco della perequazione delle pensioni superiori ai 2.880 euro mensili nel 2014 è ormai scontato. Si allenta anche il blocco del turnover per il comparto sicurezza. La spending review prevedeva un tasso di sostituzione del 20% (2 assunti ogni 10 uscite), ma un emendamento dei relatori lo ha portato al 50%, e poi al 70%.
Per quanto riguarda le famiglie, l'emendamento fiscale prevede l'aumento delle detrazioni per i figli a carico (da 900 a 1.220 euro per i bebè di età inferiore a 3 anni, con ulteriori 400 euro in caso di disabilità) e la scomparsa del nuovo limite di 3.000 euro alle detrazioni. Gli sconti favoriscono le famiglie più povere, mentre l'abbattimento delle due prime aliquote Irpef - proposto dal governo e poi abbandonato - avrebbe riguardato tutti i contribuenti. Aumenta l'Iva ordinaria dal 21 al 22% dall'1 luglio 2013, mentre resta invariata l'aliquota del 10%. La commissione Bilancio ha lavorato anche di notte per il via libera al testo.
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