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In campo i giustizialisti della tv: il vice Santoro corre con Ingroia

Il vice di Santoro, con lui sin da "Samarcanda", in lista con Rivoluzione civile. Una carriera in Rai all'ombra di Pdup, Pci e toghe d'assalto. Ma si dice "indipendente"

In campo i giustizialisti della tv: il vice Santoro corre con Ingroia

Roma - Oplà, da Servizio pubblico al posto pubblico in Parlamento, un altro «giornalista indipendente» che si candida con un partito, Sandro Ruotolo, eterna spalla di Santoro. Dai girotondi davanti a viale Mazzini per «il diritto a un'informazione libera» (nella Rai berlusconiana), dagli appelli per «la libertà di stampa» dalle ingerenze della politica, alla candidatura. Ruotolo ha risposto con un «Io ci sto» all'invito di Ingroia, il leader dell'Io so (titolo del suo ultimo libro) e delle trattative segrete che lui sa. Un veleno che arriva da certi dipietristi, passati anch'essi, insieme a Tonino, con Ingroia per sperare in un seggio, dicono che il magistrato volesse Santoro (che ha già dato, come europarlamentare dell'Ulivo nel 2004), il quale però ha risposto picche, e allora Ingroia si è accontentato del vice... Malignità da campagna elettorale. Ruotolo è un grande esperto di mafie, e Ingroia lo conosce bene, avendo frequentato con costanza, negli ultimi anni, il loro talk show, da magistrato politico in pectore. E Ruotolo ne ha seguito i passi, intervistandolo, come già con altri magistrati inclini al protagonismo, tipo De Magistris, cofondatore della lista Ingroia e già oggetto di attenzioni della ditta Santoro-Ruotolo (quest'ultimo autore di una postfazione ad un libro sul Caso De Magistris, prefato da Guido Ruotolo, suo gemello giornalista della Stampa).

Da primo inviato di Santoro, Ruotolo ha militato, giornalisticamente, nel partito dei complotti segreti, quelli denunciati, e più difficilmente provati, via via da De Magistris, da Ciancimino (le famose «rivelazioni» ad Annozero, sempre difese da Ruotolo: «Ciancimino lo conosco bene, è assolutamente credibile), da Woodcock, da Ingroia appunto. Sembra subire proprio una fascinazione per i pm di quel tipo. Di Woodcock, altro pm controverso, non è solo estimatore come giornalista ma anche amico, ci fa le vacanze in motoscafo a Talamone (foto di Chi). Insieme al fratello Guido, che ha seguito per la Stampa le inchieste di De Magistris, e alla Sciarelli, amica di Woodcock. Per puro caso, un altro candidato di Ingroia è Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, e già coautore di un libro sul Caso Claps proprio con la Sciarelli. Un mondo, anche giornalistico, che si ritrova in lista.

«Caro Antonio, accetto con entusiasmo. Non ho tessere di partito in tasca, l'unica che ho è quella dell'Anpi, dell'Associazione nazionale dei partigiani». Per la verità, tessere di partito Ruotolo ne ha avute, quella del Pci per la precisione, presa dopo l'uscita dal Manifesto come militante del Pdup, Partito di unità proletaria. Subito dopo arriva l'assunzione in Rai, in base alle lottizzazioni della nuova rete creata apposta per il Pci. Prima alla sede di Napoli poi al Tg3 di Sandro Curzi, dove nasce il sodalizio con Santoro (anche lui già iscritto al Pci e ex maoista di Servire il popolo), ancora semplice giornalista di Telekabul. Insomma una carriera con la tessera in tasca, pratica che facilita molto le fortune giornalistiche in Italia, specie in Rai. Per trovare un Ruotolo non più organico bisogna aspettare la trasformazione del Pci in Pds. Lì il braccio destro di Santoro scopre l'ebbrezza dell'indipendenza: «Mi resi conto che un cronista, soprattutto se lavora nel servizio pubblico, deve poter criticare Botteghe oscure, come un qualsiasi altro partito, anche se ha votato da quella parte». Con Santoro poi diventa vicedirettore in Rai, carriera invidiabile e ottimo stipendio, niente male per un giornalista indipendente e scomodo. Ora la corsa a onorevole di Ingroia.

Chissà se lo chiameranno poi come ospite a Servizio pubblico.

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