Bene. Adesso, dopo aver brillantemente risolto i problemi del Medioriente, la sinistra di piazza e di Flotilla può tornare a occuparsi delle cose italiane. E da dove si riparte? Droghe leggere e politiche pesanti.
Ieri, a Torino, una consigliera regionale del Movimento 5 stelle, partito sulla cui lucidità abbiamo peraltro sempre avuto qualche sospetto, per protestare contro il divieto di vendita della cannabis light e solidarizzare con le aziende del settore che attraversano una dura crisi, durante il suo intervento in Aula si è rollata uno spinello. Alla faccia di Matteo Salvini e del suo decreto sicurezza, «che è tutta fuffa», ha detto.
Ora. Noi non possiamo che dirci solidali con la consigliera grillina, anche se - dal suo discorso, leggermente confuso - non ci è sembrato che quello fosse il primo spinello della giornata. Le performance pannelliane ci sono sempre state simpatiche nella loro inutilità e non ci permettiamo di contestare gli atti di disobbedienza civile (anche se troviamo fastidioso che ormai siano più frequenti rispetto a quelli di obbedienza sociale). Sì: il gesto, compiuto in un luogo istituzionale aveva un che di irrispettoso. Ma la consigliera ha fatto bene a rollarsi un cannone.
Ci ha comunque chiarito da dove vengano alcuni tratti caratteristici dei politici del Movimento 5 stelle: euforie improvvise, alterazioni della percezione e della memoria, paranoia e ridotti tempi di reazione.E comunque, restando ai Cinquestelle, il consumo di droghe ci sembra il minore dei mali. È molto peggio spacciare illusioni.