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Caos vaccinazioni a Conselice "E lasciate le case allagate"

Ressa per l'antitetanica nel paese sott'acqua: il nodo scorte. Ordinanza del sindaco: rischi sanitari, abbandonare gli edifici

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Nonostante le pompe idrovore lavorino a pieno ritmo da giorni, la situazione a Conselice, in provincia di Ravenna, è ancora difficile. Al punto che la sindaca, Paola Pula, ha firmato un'ordinanza che impone ai cittadini delle zone allagate di lasciare le proprie abitazioni per motivi igienico sanitari. Gente che, se non troverà soluzione alternative, potrà essere accolta nelle strutture di protezione civile o negli alberghi che ad oggi ospitano ancora 1.554 persone. Il problema è che nel paese del ravennate ci sono ampie porzioni di territorio ancora sott'acqua e il contatto con i ristagni, con i rifiuti che galleggiano da giorni, può essere un pericoloso veicolo di infezione. «Al momento non ci sono emergenze sanitarie, ma il ristagno dell'acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell'erogazione dell'acqua potabile e la presenza di rifiuti non smaltiti rendono rischioso permanere nell'abitato ancora allagato», spiega la prima cittadina. A causa della particolare morfologia del territorio, infatti, le oltre 50 idrovore faticano a riversare le acque verso i fiumi. Si stima che ci vorrà almeno una settimana per tornare alla normalità. Oltre ad essere costretti a lasciare le proprie case, gli abitanti di Conselice, ma anche quelli degli altri comuni più colpiti, hanno preso d'assalto i servizi di sanità pubblica per effettuare i vaccini contro il tetano e le altre malattie infettive. La Ausl Romagna ha organizzato delle giornate di vaccinazioni per adulti, ad accesso diretto, rivolto soprattutto a chi sta svolgendo attività presso gli edifici alluvionati. Un super lavoro che rischia, a breve, di svuotare i magazzini dei rifornimenti. Ma al di là delle raccomandazioni diffuse dalla Regione Emilia-Romagna per prevenire il rischio sanitario, il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, ha voluto rassicurare i cittadini sul fatto che nelle zone più colpite non ci sono particolari rischi infettivi ed epidemici e che si sta intervenendo con ditte specializzate, in particolare nelle aree di accumulo di detriti e materiale alluvionato, con le azioni opportune, quali ad esempio la derattizzazione e il controllo degli agenti infestanti. Si fa di tutto per tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato un'ordinanza per ripristinare le reti di distribuzione dell'energia elettrica e quelle di raccolta delle acque, oltre che per individuare appositi siti di stoccaggio, ancorché non autorizzati, per i fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane. Il governatore ha poi incontrato a Bologna il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, per definire insieme le misure necessarie a sostenere e far ripartire il mondo dello sport nelle aree colpite dal maltempo dove, secondo una prima stima, i danni all'impiantistica sportiva ammonterebbero ad almeno 30 milioni di euro, una cifra probabilmente destinata a salire. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha invece voluto ribadire che la regione è pronta alla stagione turistica: «Le coste non hanno subito dei gravi danni, non vorrei mai che passasse l'immagine che la Romagna e l'Emilia sono sommerse dall'acqua e dal fango. Non possiamo permetterci le disdette, perché quella è una regione che vive di agricoltura e di turismo», ha detto intervistata da Maria Latella. Ieri è stata anche la giornata dei funerali di alcune delle vittime. A Ronta si sono svolti quelli di Sauro Manuzzi e a Marinella Maraldi, i coniugi deceduti mentre tentavano di salvare il salvabile nella loro azienda agricola dopo l'esondazione del fiume Savio. Il corpo della donna è stato recuperato a venti chilometri di distanza, sulla spiaggia di Cesenatico. Contemporaneamente a Calisese è stato dato l'ultimo saluto a Riccardo Soldati, travolto dall'acqua mentre era in giardino. C'era anche il ministro alla Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

A Forlì cerimonia in forma privata, per la prima vittima dell'alluvione, Vittorio Tozzi.

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