FoggiaAvrebbero depistato e rallentato le indagini, omettendo tra l'altro di denunciare episodi di rilevanza investigativa, tutto per favorire un pericoloso e agguerrito clan di Lucera, in provincia di Foggia. Con questa accusa 4 carabinieri sono stati arrestati dalla polizia in un'operazione in cui sono state eseguite complessivamente sedici ordinanze di custodia cautelare (una ai domiciliari, le altre in carcere) nei confronti di personaggi di spicco della criminalità legati alla cosca Cenicola-Ricci. Le indagini non sono concluse, e altri tre carabinieri sono indagati a piede libero.
L'inchiesta della procura di Lucera, nata dopo un omicidio, ha provocato un terremoto giudiziario. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra aprile e agosto del 2011. Il clan lucrava con le estorsioni, imponeva l'acquisto di prodotti ittici e ortofrutticoli ai commercianti, tentava di infiltrarsi nelle aziende. Al punto che un imprenditore fu costretto a rifugiarsi al Nord e a lavorare come cameriere per racimolare i soldi necessari a saldare i debiti che aveva con l'organizzazione. Ma dagli accertamenti è venuto fuori uno scenario ancora più allarmante: la cosca non solo gestiva gran parte delle attività criminali ma avrebbe provveduto a garantirsi appoggi importanti per avere campo libero; in particolare sempre secondo gli accertamenti - poteva contare su un drappello di carabinieri della compagnia di Lucera (già trasferiti a Foggia da qualche tempo) che avrebbe contribuito ad agevolare le strategie del clan e a mettere il gruppo al riparo da una controffensiva investigativa. Tre dei militari arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento; il quarto deve rispondere di estorsione in quanto avrebbe stretto rapporti personali ma anche di affari con alcuni componenti dell'organizzazione facendo da intermediario tra il titolare di un ristorante e un pregiudicato che reclamava la restituzione dei soldi prestati.
Il clan era riuscito a conquistare un ruolo di primo piano nello scenario criminale della provincia di Foggia dopo il tramonto dei vecchi boss, molti dei quali sono stati arrestati da tempo.
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