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Le carte di Lusi: i soldi a Franceschini & C.

Nei documenti dell’ex tesoriere della Margherita somme per telefoni ed elezioni. Versamenti anche a Letta e Fioroni

Le carte di Lusi: i soldi a Franceschini & C.

Prende luce integralmente la «nota spese» dei notabili della Margherita consegnata ai pm romani da Francesca Fiore, segretaria dell'ex tesoriere Luigi Lusi. Chiuso il capitolo sui versamenti sospetti a Rutelli e Bianco, che per la procura di Roma non erano sospetti neanche un po' (tant'è che Lusi è stato indagato per calunnia), adesso l'attenzione della magistratura romana si concentra su quanto ulteriormente raccontato da Lusi nel suo interrogatorio in carcere e sui prospetti finanziari consegnati dalla collaboratrice del parlamentare. Si tratta di rendiconti e fatture ancora tutti da verificare ed appare prematuro dire quale siano illegittimi, sempre che ve ne siano, e quali no.

Gli accertamenti sono in divenire, come ha ricordato il procuratore Giuseppe Pignatone in una recente intervista al Corriere: «La verità sui movimenti finanziari, secondo gli “indici di anomalia”, è ancora in corso e vedremo dove ci porterà». Nella «black list» che Lusi custodiva in una pendrive si fa riferimento a un gran numero di esponenti «democratici», con trascorsi nella Margherita. Quelli che più spiccano alla vista sono i tre che pubblichiamo qui sotto.

Stando alle accuse di Lusi il «sistema» dei rimborsi era più che dubbio. Nel senso che il parlamentare presentava le classiche «pezze d'appoggio» e lui, Lusi, non è che facesse poi troppi controlli. Pagava.
Nell'interrogatorio dopo l'arresto l'ex tenutario della cassa l'ha spiegata così: «La fattura che io pagavo non vedeva mai una prestazione effettiva, mai. Molte di queste fatture, riferite ad alcuni leader politici, mi venivano consegnate, io le pagavo ma io non ho mai visto, né ho mai chiesto, onestamente, la realizzazione della prestazione a fronte della quale erogavo quel corrispettivo come Margherita». Lusi ha spiegato che a ritirare le somme si presentavano persone di fiducia dei big del partito. Per Franceschini, ad esempio, «veniva Giacomelli, il suo fiduciante, che mi diceva le cose che servivano all'onorevole Franceschini e che io dovevo fare e qui (nella lista, ndr) ci sono le spese relative. Tutte queste fatture sono indicate nel 2009 e sono cose che non sono arrivate nella Margherita, non le ha fatte e non le ha ordinate la Margherita».

Quanto a Enrico Letta, a verbale Lusi fa questo riferimento: «Poi c'è Letta, sempre con una parte di spesa per le Europee: Frigo, De Gennaro, Ferrari, quindi erano di riferimento dell'onorevole Letta intendo dire (...). Poi Vaccaro che era uno dei fiduciari di Letta, e che peraltro è anche nel comitato di tesoreria, è uno dei tre che rimane fisso nel comitato insieme all'onorevole Bocci e a un altro deputato friulano.

Spese telefoniche nel 2011, Vaccaro, associazioni varie, proforma le fatture e così via».

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