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Caso Ablyazov, si dimette il capo gabinetto del Viminale Procaccini

Il capo gabinetto del Viminale è il primo a cadere per il giallo kazako. Alfano riferisce in aula al Senato: "Il governo non è stato informato". Stasera alla Camera. Venerdì a Palazzo Madama la mozione di sfiducia al ministro. Renzi: "Anche Letta in aula, e prenda posizione"

Caso Ablyazov, si dimette il capo gabinetto del Viminale Procaccini

Con l'arrivo sul tavolo di Angelino Alfano del rapporto del capo della polizia Alessandro Pansa, era presagibile che qualche nome al ministero dell'Interno rischiasse il posto. Così è stato. A dimettersi, per gli strascichi dell'espulsione dall'Italia della moglie e figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov è stato il capo gabinetto, Giuseppe Procaccini.

La decisione di lasciare sarebbe già arrivata ieri sera, dopo le polemiche nate dal ruolo che Procaccini avrebbe avuto nella gestione della vicenda. Il capo gabinetto vide il 28 maggio l’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov e il suo primo consigliere, per parlare della questione del dissidente, accusato di truffa e ricercato dal Kazakistan e anche da Mosca.

L'ormai ex capo di gabinetto del Viminale non ha cambiato la sua versione dei fatti, ribadendo quanto detto dallo stesso Alfano, che aveva detto di non sapere dell'accaduto e comunque che non sarebbe stato possibile controllare tutto quanto accade in un dipartimento delle dimensioni del ministero dell'Interno.

Domani il capo della polizia, Alessandro Pansa, sarà sentito in commissione Diritti umani al Senato, ma fonti del ministero assicurano che "nessuna informazione è stata data al ministro Alfano". Nel frattempo la Farnesina è all'opera per capire come l'ambasciatore kazako, che vide Procaccini, "abbia potuto accedere agli uffici del Viminale". Il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli, ha sottolineato che di certo non si rivolse al suo dicastero.

Alfano è andato in Parlamento per riferire sulla vicenda: "Non ero stato informato", ha assicurato il vicepremier al Senato, "Nessun ministro del governo lo è stato. In nessuna fase della vicenda i funzionari italiani hanno avuto informazione alcuna che Ablyazov fosse un rifugiato politico e non un pericoloso latitante". Inoltre, ha spiegato il ministro degli Interni, "non è mai stata presentata domanda d’asilo da parte di Alma Shalabayeva" e "la donna non ha mostrano neppure nessun permesso di soggiorno", mentre "il cognato di Alma, portato all’ufficio immigrazione della Questura di Roma, ha riferito di essere in possesso di un permesso di soggiorno lettone" ed "è stato rilasciato". Alfano ha poi aggiunto che "le espulsioni non vengono segnalate al ministro", ma che l’insistenza con la quale i diplomatici del Kazakistan si sono mossi per il rimpatrio di Alma Shalabayeva e della figlia imponeva che il ministro fosse informato.

Il vicepremier ha quindi accettato le dimissioni di Procaccini e proposto l’avvicendamento del capo della segreteria del dipartimento: "Ho chiesto al capo della polizia una riorganizzazione complessiva del dipartimento della Ps, a cominciare dalla direzione centrale dell’immigrazione", ha spiegato.

Venerdì prossimo alle 8.30 l'aula del Senato esaminerà la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano. Il voto comincerà alle 12.30. Intanto Emma Bonino ha annunciato che convocherà l'ambasciatore del Kazakistan per ricevere chiarimenti sul caso.

"Prendo atto che il vicepremier va alle 20 alla Camera - dice il sindaco di Firenze Matteo Renzi - dopodiché la vicenda riguarda il presidente del Consiglio, sia lui a valutare quello che è accaduto.

Immagino andrà in aula egli stesso e dovrà prendere posizione sulla vicenda, dovrà dire se le considerazioni di Alfano lo avranno convinto o no", ha aggiunto, intervenendo alla presentazione di un libro.

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