Il Cav inchioda Renzi: "Vittima dei comunisti, gli 80 euro sono inutili"

Berlusconi a Telelombardia dopo i servizi sociali boccia la politica economica del governo. E liquida Grillo: "È cattivo, somiglia a Hitler"

Il Cav inchioda Renzi: "Vittima dei comunisti, gli 80 euro sono inutili"

Grillo è «un uomo cattivo, che somiglia ai personaggi più negativi della storia dell'umanità, dai persecutori dei primi cristiani a Robespierre a Marx a Hitler. Ho appena finito di leggere un libro sui discorsi di Hitler nel '33, è identico a Grillo. Mi auguro che gli italiani capiscano che porterebbe solo macerie». Dopo la mattinata ai servizi sociali con sessanta malati della Sacra Famiglia, Berlusconi si presenta negli studi di Iceberg a Telelombardia carico come se avesse passato la mattina a fare jogging e non a espiare una condanna. Un one-man-show di due ore dove ne ha per tutti. Per i «professionisti della cadrega» (cioè della poltrona), ovvero Alfano e quelli di Ncd, che i suoi - dice l'ex premier con un sorriso beffardo - chiamano «la bad company». Per Grillo che «ha tutte le caratteristiche del dittatore» (anche se comprende gli italiani «incazzatissimi con la politica» che lo hanno votato), e poi per Renzi. A cui Berlusconi non risparmia, all'inizio, qualche complimento: «È un grande comunicatore, ha grandi capacità di lavoro e una enorme passione per la politica». E poi «è nato liberale, ha fatto i primi passi con la Dc». Quindi non lo considera di sinistra? Gli chiedono in studio. «Non mi sembra, dai rapporti che ho avuto con lui, non è legato a quella ideologia». Le parole dolci però finiscono qui. «Renzi ad un certo punto si è chiesto come poteva fare carriera in fretta, e a sinistra ha visto dei leader consumati e quindi ha scelto il Pd per fare la sua carriera che lo ha portato a Palazzo Chigi senza passare da elezioni, cosa che invece aveva escluso categoricamente. Ma ora deve fare i conti col vecchio apparato comunista del suo partito, tutti professionisti della politica che ora stanno con lui solo perché gli ha promesso di far durare la legislatura fino al 2018, ma poi lo contrastano sui singoli provvedimenti». Quello degli 80 euro in busta paga, pur andando nella direzione dello sgravio fiscale, è fatto nel modo sbagliato secondo il leader di Fi. «Intanto i tecnici del Senato hanno detto che le coperture sono ballerine, quindi non si sa se ci saranno veramente. Poi, si danno 80 euro a chi guadagna 25mila euro, che diventano 27 per chi ne guadagna 9mila, mentre si doveva fare il contrario. È una mancia elettorale che punta a trovare i soldi tassando casa e reddito, con altre tasse».

Quanto a Forza Italia, i sondaggi riservati fatti da Euromedia Research, assicura Berlusconi che ha sempre testato la fedeltà di quelle rilevazioni, sono molto diversi da quelli usati «politicamente» contro il suo partito, e non danno «mai» gli azzurri sotto il 20%. Ora lo guida lui, anche se aveva già fatto «più di un passo indietro», come quello «dopo il colpo di Stato del 2011», ma non dispera di poter trovare un nuovo leader (che non si possono allevare «come polli in batteria, il carisma non si inventa») tra le centinaia di imprenditori e professionisti che Fi, racconta Berlusconi, si sanno avvicinando a Fi in questi mesi. Anche se poi gli imprenditori che si convincono lo richiamano e si tirano indietro: «Le loro famiglie e i loro collaboratori gli dicono: ma chi te lo fa fare? Poi subirai gli attacchi che sono arrivati a lui in questi anni». E Marina? Berlusconi ripete di aver sconsigliato alla figlia di lasciare l'azienda per la politica. Il divieto di parlare di giustizia lo segue nei limiti in cui possa farlo Silvio Berlusconi. Quindi parla di «sentenza infondata, politica, voluta, contro cui ho fatto ricorso alla corte europea dei diritti dell'uomo e istanza di revisione. I servizi sociali dureranno poco dice Berlusconi che fa intendere di avere qualche altro asso nella manica. «Ci sono prove schiaccianti che non ero neppure nella possibilità tecnica di commettere quel reato. Quelli di Micromega che chiedono il carcere per me si vergogneranno guardandosi allo specchio, se hanno una coscienza». Intanto passerà le 4 ore settimanali con i malati della Sacra Famiglia. Ne ha incontrati sessanta, che hanno chiesto del Milan e della sua storia. «Voglio impegnarmi per questi centri, costruire ospedali era quello che volevo fare, invece di tornare a occuparmi di politica, ma ho dovuto».

L'altra eredità che vuole lasciare è un «progetto titanico», un grande partito «in cui i moderati passino da maggioranza numerica in maggioranza politica del Paese». Anche a costo di riunire tutti i pezzi sparsi negli odiati partitini.

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