Il Cav mette tutti in riga: "Io leader, non i miei figli"

Berlusconi stoppa il derby tra chi chiede le primarie (Fitto) e chi invoca i congressi (Verdini): decideremo più avanti. Ai suoi: servono soldi, siamo con l'acqua alla gola

Il Cav mette tutti in riga: "Io leader, non i miei figli"

«Usiamo l'espressione “criteri democratici e meritocratici che saranno oggetto di un prossimo Ufficio di presidenza”». Passate ormai cinque ore a confrontarsi e discutere, quando a piazza San Lorenzo in Lucina si lima nel dettaglio il comunicato finale della lungo summit di Forza Italia è Silvio Berlusconi a chiudere il derby tra i fautori delle primarie e i sostenitori dei congressi. Un pareggio, per il momento. Visto che la questione - delicatissima e centrale nel dibattito che si è aperto ieri nel partito - sarà oggetto di una riunione ad hoc.
L'ex premier, insomma, ancora una volta è costretto a mediare e cercare di conciliare le diverse anime di Forza Italia. Che dopo la relazione del leader azzurro si sono confrontate in maniera piuttosto chiara. Soprattutto dopo che Berlusconi ha detto che Giovanni Toti e Alessandro Cattaneo si sarebbero dovuti occupare di «trovare mille volti nuovi» per il movimento. Un'idea che ha suscitato le perplessità di Raffaele Fitto che ha subito teorizzato la necessità di «primarie per tutti i livelli di partito». D'accordo con lui, Pino Galati, Daniele Capezzone, Elisabetta Gardini e Laura Ravetto. Che dopo un intervento piuttosto appassionato ha avuto dall'ex premier proprio l'incarico di scrivere il regolamento per tenere le primarie ad ogni livello («La nostra onorevole Boschi», ha scherzato Berlusconi). Una strada che non convince però Denis Verdini che caldeggia invece i congressi (comunali e provinciali). «Peraltro tutti quelli che hanno chiesto le primarie alla fine sono andati via», ha aggiunto. Con Fitto che non s'è fatto pregare: «Noi siamo qui e qui rimaniamo». Due linee politiche distanti e difficilmente conciliabili, dunque. Con l'ex premier che preferisce prendere tempo e non aprire fronti in un partito dove gli equilibri interni sono già delicatissimi.
Nessun dubbio, invece, sul fatto che Forza Italia debba rinnovarsi e rilanciarsi. Non solo negli organigramma ma anche nei programmi. Ed è per questa ragione che l'ex Cavaliere annuncia che firmerà alcuni dei referendum proposti dalla Lega (oggi pomeriggio è in programma una conferenza stampa congiunta con Matteo Salvini). D'altra parte, Berlusconi è convinto si debba iniziare a lavorare alla riunificazione del centrodestra, proprio a partire dal Carroccio. «Dobbiamo unire i moderati e i liberali, ma - ci tiene a dire - non con tutti e ad ogni costo». Un messaggio probabilmente destinato ad Angelino Alfano, visto che nell'ultime c'è stata una certa tensione con il Ncd. E in quest'ottica il leader di Forza Italia ha dato il via libera alle primarie di coalizione per individuare il candidato premier del futuro schieramento di centrodestra. Non per la leadership del partito, che resta saldamente nelle sue mani. Anzi, spiega ai presenti, «ho preso una decisione». «La questione dei figli - dice - è chiusa. Per favore ditelo in giro, così che si sappia e non se ne parli più». Mentre l'eventualità di primarie per individuare i coordinatori comunali, provinciali e regionali del partito sarà discussa nel prossimo Ufficio di presidenza (dove, a fare due conti, la maggioranza dovrebbe essere a favore della via dei congressi proposta da Verdini).
Un Berlusconi, dunque, deciso a restare in campo, che si definisce «un combattente pronto a nuove battaglie». L'esito delle elezioni, ammette, «non può essere considerato soddisfacente» perché «pensavo di superare il 20%». Però, aggiunge, «si ricomincia». Proprio dal partito, che ha bisogno di soldi. «Le casse - dice l'ex premier - sono vuote e siamo con l'acqua alla gola».

E ancora: «È colpa della sinistra che ha fatto questa legge contro il finanziamento pubblico ai partiti per penalizzarmi». Un profondo rosso se Verdini dice chiaro e tondo che «per mandare avanti il partito bisogna raccogliere 30 milioni di euro».

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