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Cav, Violante apre: "Ricorso a Consulta non è dilazione"

L'ex presidente della Camera: "La legalità impone il diritto di difesa". Gelmini: "I falchi del Pd ascoltino le parole di Violante"

Cav, Violante apre: "Ricorso a Consulta non è dilazione"

Da Luciano Violante arriva un'apertura sul tema della decadenza del Cavaliere e dell'eventuale ricorso alla Consulta. "La Corte Costituzionale ha ritenuto che il procedimento davanti alla Giunta è di carattere giurisdizionale. Quindi la Giunta, se ritenesse che ci fossero i presupposti, potrebbe sollevare l’eccezione davanti alla Corte. Ma questa non sarebbe dilazione; sarebbe applicazione della Costituzione", ha dichiarato Violante in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. "Noi - rivendica l’esponente Pd - siamo una forza legalitaria. La legalità comprende il diritto di difesa e impone di ascoltare le ragioni dell’accusato". Violante parla anche dell’eventuale ricorso del Pdl alla Corte europea osservando che "la Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perchè dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna". "Il senatore Berlusconi deve spiegare alla Giunta perchè a suo avviso la legge Severino non si applica - ha spiegato l'ex presidente della Camera -. E i membri della Giunta hanno il dovere di ascoltare e valutare la sua difesa".

Le parole di Violante aprono un varco e ricevono apprezzamento dal centro destra. "L'intervista al Corriere - commenta Mariastella Gelmini -, rappresenta una prima autorevole apertura al dibattito sulla decisione della Giunta; dibattito che i falchi

538em;">del Pd avevano fin qui respinto come una perdita di tempo".

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