Due mobilitazioni in tre giorni. La prima oggi a Brescia, dove in piazza Duomo si riuniranno migliaia di militanti del Pdl per ascoltare l'intervento di Silvio Berlusconi atteso per le sei del pomeriggio. La seconda lunedì a Milano, visto che per le undici di mattina - proprio mentre Ilda Boccassini farà la sua requisitoria nel processo Ruby - sono stati convocati allo Starhotels di piazza Fontana i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Un Cavaliere, dunque, deciso a dare battaglia di qui alle prossime settimane, anche e soprattutto in vista della sentenza di primo grado che - questo confida il leader del Pdl nelle sue conversazioni private - è «già scritta» e «sarà di condanna» perché l'obiettivo è «sputtanarmi» e «mettere in crisi le larghe intese» e «poco importa se poi la Cassazione ribalterà il verdetto».
Questo, in sintesi, pensa il Cavaliere. Che nelle sue riflessioni non lesina pesantissime accuse alla magistratura di Milano e alla corrente di Md, definite senza giri di parole «eversive come la P2». Pubblicamente, però, la linea resta quella della prudenza e con ogni probabilità il suo intervento di oggi a Brescia sarà piuttosto soft. «Non attaccherò i giudici», ripeteva ieri a chi ha avuto occasione di sentirlo nel pomeriggio. E già, perché l'intervento buttato giù ieri in quel di Palazzo Grazioli insieme ai capigruppo Renato Brunetta e Renato Schifani, sarà incentrato sì sulla necessità di una riforma della giustizia e sul fatto che il governo Letta «si deve guadagnare la fiducia del Pdl di volta in volta e soprattutto sui temi economici» ma non dovrebbe prevedere particolari affondi sui magistrati. Almeno, questo a ieri sera perché - chiosa un ex ministro che Berlusconi lo conosce fin troppo bene - quando poi il Cavaliere si trova a parlare davanti a una piazza gremita non è escluso che «si lasci andare». E domani a Brescia di gente ce ne dovrebbe essere. L'organizzazione è toccata a Denis Verdini, Daniela Santanché e Mariastella Gelmini e tutti sono ottimisti su una buona riuscita dell'appuntamento. E sono attesi anche i ragazzi della Giovane Italia di Annagrazia Calabria. Poi, in serata, la cena di fund raising alla Fiera di Brescia che dovrebbe essere un successone visto che sarebbero già 700 gli imprenditori che hanno pagato mille euro a testa per incontrare il Cavaliere.
Al di là di quanto sarà piena la piazza, però, l'ex premier sembra davvero intenzionato a non alzare i toni oltre un certo limite. In questo senso vanno le pressioni di Gianni Letta e Angelino Alfano, ma anche il leader del Pdl sa che finché deve far convivere il Berlusconi «di lotta» (in piazza) e il Berlusconi «di governo» la partita va giocata sul filo. Insomma, un Cavaliere in versione double faces.
Anche se il pressing sui magistrati ci sarà nei fatti. Basti pensare a domani, quando la Boccassini terrà la sua requisitoria nel processo Ruby e a qualche centinaia di metri, in piazza Fontana, si riuniranno i gruppi parlamentari congiunti di Camera e Senato.
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