Milano - Senatore Roberto Formigoni, Alfano sostiene che gli elettori dicono a Ncd di andare avanti così col governo. È d'accordo o questo 4,4% le sembra un po' deludente?
«Era un esame e abbiamo preso sei. Abbiamo superato l'esame. Eh... sarebbe stato un disastro se non l'avessimo superato. Ma non dobbiamo suonare le campane dell'alleluia. Non lo facciamo. Era il minimo del nostro dovere in una situazione difficilissima. Sbaglia chi si accontenta, la sufficienza non ci deve bastare».
È la prova di una scarsa identità di Ncd?
«È un problema più ampio. Erano elezioni proporzionali in cui ognuno si presentava con la propria identità. Ora torniamo nella prospettiva di elezioni maggioritarie e il mio sguardo va al complesso del centrodestra. Tutti abbiamo un esame di coscienza da fare e tutti dobbiamo essere nella prospettiva di cambiare, perché l'elettorato di centrodestra complessivamente non ci ha premiato. Non ha premiato nessuno. Forza Italia ha perso, Fdi non ha superato l'esame».
La Lega però è andata molto bene. Come se lo spiega?
«La Lega di Salvini ha aumentato i voti con una proposta politica che l'ha messa fuori dal centrodestra. Chapeau per il risultato, ma le sembra che i moderati italiani possano fare un'alleanza con chi ha come modello Marine Le Pen e Alba dorata se non addirittura i neonazisti? Come primo atto ha detto: ammonisco Fi a non sedersi al tavolo del Ppe. Possiamo pensare che questo discorso e l'alleanza con le frange più estremiste faccia parte di una prospettiva di centrodestra?».
Le ricordo che voi siete alleati stabili della Lega e non da oggi. In Lombardia governate insieme.
«Ho detto la Lega di Salvini e non la Lega. Con Roberto Maroni non ci sono questi problemi. Noi siamo dentro questa alleanza e vogliamo restarci, ma è stata una campagna inaccettabile per i moderati e credo anche per Fi».
Il centrodestra deve ripartire da un'alleanza con Berlusconi?
«Il centrodestra degli scorsi anni non c'è più, si è logorato, si è sciolto, ha esaurito la sua spinta. Non possiamo dire, come qualcuno degli amici di Forza Italia, che se sommiamo i risultati siamo competitivi. Caro Toti, se dici così, secondo me sbagli, anche perché siamo sotto il Pd. Lo dico umilmente».
Le primarie di cui si discute possono essere una strada?
«Fitto e la Gelmini hanno parlato di primarie. Ben vengano. È un ingrediente per ridare sapore alla minestra. Ma la Lega è il veleno nel minestrone. E il vero problema politico è al fondo: noi abbiamo esaurito la spinta propulsiva perché non abbiamo più programmi attrattivi e ideali ampi. E poi ho sentito in alcuni amici toni di scomunica, con una caccia a Ncd come il nemico».
Non le sembra che anche Alfano non abbia risparmiato attacchi molto forti a Forza Italia?
«Ma un partito come Forza Italia non reagisce con la scomunica. Si è perso di vista che si stavano portando tonnellate di voti a Renzi. Vogliamo farla questa analisi? Secondo me dobbiamo».
Con il Pd così forte, il governo è troppo sbilanciato a sinistra?
«Il rischio c'è. Ma noi abbiamo il dovere di stare al governo. Che facciamo? Andiamo a elezioni anticipate? Non è quel che ha chiesto il Paese. Questo è ancora un governo eccezionale. C'era anche Berlusconi un anno e due mesi fa e bene ha fatto Berlusconi a non interrompere mai il discorso sulle riforme. Noi siamo al governo ma contemporaneamente pronti a lavorare per costruire nuovo centrodestra».
Come ricostruire un'alleanza che sembra ormai a pezzi?
«Vorrei dire agli amici di Forza Italia: noi abbiamo davanti tre quattro anni in cui noi siamo al governo e voi probabilmente all'opposizione. Ma insieme noi, voi e altri che ci stanno abbiamo il dovere di lavorare per ricostruire il fronte del centrodestra. Serve un tavolo per riaprire il dialogo e il confronto. Sarà un lavoro duro e lungo».
Le vicende giudiziarie hanno pesato sul risultato? Lei ha scelto di fare un passo indietro.
«Io ho scelto di non candidarmi per lanciare un giovane. I magistrati devono fare il loro lavoro, ma i tempi degli arresti, alla vigilia elettorale, sono stati molto strani».
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