Accendiamo un cero a san Fiorito, si è sacrificato per tutti noi.
Magari non l’ha fatto apposta,è martire a sua insaputa. Ma ha compiuto il miracolo: grazie a lui e al suo pacchiano esempio il governo ha deciso i sacrosanti tagli alle Regioni. Avrà pure arraffato qualche milione di euro, come sostiene l’accusa,avrà pure comprato case, lussi, viaggi e borse di Gucci alla fidanzata, assumendola in Regione a tradimento (lei ne era ignara) ma dopo le sue gesta risparmiamo qualche miliardo di euro.
Ce ne fossero altri di Fiorito nella pubblica amministrazione, gli compreremmo volentieri noi i gessati da Al Capone con cui ama vestirsi per dare nell’occhio, anche se ci vorranno alcune centinaia di metri per avvolgerlo interamente. Ma dieci Fiorito ci evitano una Finanziaria. Grandi taglie producono grossi tagli.
Per ogni euro sperperato ce ne fa risparmiare mille. È una reazione a catena: le sue gesta unite alla faccia tosta, innescano nel Paese una spinta così forte da azionare le sadiche forbici montiane, che finalmente si accaniscono sulla spesa pubblica e non sui poveri cittadini. Fiorito produce l’effetto valanga. Ha fatto più lui contro la Casta che cento Stella&Rizzo.
Mi auguro vivamente che l’annuncio di De Romanis, il mitico Ulisse dei festini greco-romani regionali, di volersi candidare alle Europee, venga accolto.
Un eurofestino, magari stavolta coinvolgendo i Galli, gli Unni e i Visigoti per dare spessore europeo al party, innescherebbe tagli feroci al costoso Europarlamento. Forza Ulisse riparti, nuove Troie ti aspettano.
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