
Polemiche da parte della Cgil per una presunta esclusione dalla visita che il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha effettuato questa mattina alla Casa Reclusione e alla Casa Circondariale di Padova dove ha incontrato anche i sindacati di categoria.
"La nostra esclusione dimostra, innanzitutto, l’arroganza di un governo che non vuole ascoltare e non accetta il confronto con le minoranze e, secondariamente, che noi della Cgil diamo fastidio. Riteniamo che il comportamento del sottosegretario sia vergognoso, proprio perché il suo non ascoltare chi tutti i giorni rimane a stretto contatto con il personale che lavora all’interno del carcere sia molto significativo e limitativo", si legge in una nota in cui si sostiene che l'esclusione della Cgil sia "dovuta al fatto che non siamo tra i firmatari di un contratto che consideriamo penalizzante per la Polizia Penitenziaria".
Nella nota, uscira prima della visita del sottosegretatario ai due istituti penitenziati, la Cgil aveva attaccato l'esponente di governo profetizzando: "Sicuramente questa mattina l’on. Delmastro andrà a sbandierare quello che ha fatto, parlando alla pancia delle persone, assicurando l’assunzione di molte unità di Polizia Penitenziaria, ma dimenticandosi che tante altre unità andranno in quiescenza, per cui la situazione non cambierà".
E ancora: "Certamente si vanterà dell’istituzione di gruppi di pronto intervento, tralasciando il fatto che però non stiano fermando le aggressioni al personale e altri eventi critici, producendo al contrario effetti negativi negli Istituti di provenienza poiché per la loro istituzione viene sottratto personale per formarli".
La Cgil aveva criticato l'uso dei droni che verrà dato in dotazione alla Polizia Penitenziaria: "Strumento sicuramente utile, peccato però che non sempre negli Istituti sia garantita la sentinella perché non c’è personale sufficiente a coprire i posti di servizio, situazione questa imputabile al gran numero di traduzioni di detenuti e nella concessione dei diritti minimi al personale". Sulle condizioni del contratto, invece, vaticinava: "E, ovviamente, l’on. Delmastro non affermerà mai che il contratto sottoscritto e rinnovato con le altre Organizzazioni Sindacali. di categoria non difende gli stipendi dall’inflazione, perché è successo che con la sottoscrizione di quel contratto si sia cancellato, di fatto, il principio fondamentale per cui un contratto nazionale deve innanzitutto difendere gli stipendi dall’inflazione. Una condizione lasciata sulle spalle dei poliziotti penitenziari che, da qui ai prossimi anni, dovranno fare i conti ogni giorno con quanto potranno spendere per mangiare, mandare i figli a scuola o per pagarsi le cure e medicine".
Al di là del merito, il vicecapogruppo di FdI della Camera Elisabetta Gardini smentisce, carte alla mano, che il sindacato di Maurizio Landini non sia stato invitato al confronto: "Le dichiarazioni della CGIL su una presunta esclusione dal confronto con il Sottosegretario Delmastro sono del tutto infondate. Il sindacato è stato regolarmente invitato all’incontro, come dimostra la documentazione ufficiale agli atti. È quindi evidente che si tratta dell’ennesima polemica pretestuosa e strumentale, utile solo ad alimentare tensioni e a distogliere l’attenzione dai veri problemi del sistema penitenziario". Gardini ricorda che Fratelli d’Italia "è da sempre impegnata in un dialogo aperto e trasparente con tutte le sigle sindacali, a prescindere dalle loro scelte contrattuali. Chi rifiuta il confronto non può poi lamentarne l’assenza".
E conclude: "L’obiettivo del Governo resta quello di migliorare concretamente le condizioni di lavoro del personale penitenziario e affrontare, con serietà e responsabilità, le criticità strutturali delle nostre carceri. Non con proclami ideologici.”
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