Nonostante l'Usigrai abbia fatto marcia indietro, la Cgil tira dritto e ribadisce il suo sì allo sciopero dei dipendenti della Rai. Un attacco, senza se e senza ma, alla decisione del premier Matteo Renzi di sforbiciare le spese del carrozzone di viale Mazzini. "Continuiamo a sostenere che sia necessario lo sciopero della Rai perchè riteniamo che sottrarre 150 milioni di quote del canone che dovrebbero andare alla Rai e la vendita di Raiway rappresentino un’indebolimento di quell’azienda pubblica", attacca Susanna Camusso.
"Pensiamo - ha proseguito il segretario della Cgil -, che quell’azienda ha bisogno di una grande pulizia e di ricondursi a una gestione ordinaria e non della politica. Questo lo si fa abolendo le tante consulenze ai tanti che sono a libro paga della Rai e non lavorano quotidianamente nell’azienda; probabilmente si ottengono anche più risorse di quelle dei tagli sul canone. Lo si fa - ha sottolineato ancora Camusso - ragionando seriamente su quanto costa alla Rai l’esternalizzazione di tante
538em;">produzioni che aveva inventato la Rai stessa. Quindi - ha concluso - crediamo che vada fatto un serio piano industriale e non un processo di indebolimento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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