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Cgil, Cisl e Uil in piazza contro il governo Monti: "Solo annunci e promesse"

Sindacati in piazza a Roma per chiedere al governo di riportare al centro dell'attenzione lavoro ed equità. E la Camusso è pronta ad annunciare nuovi scioperi

Cgil, Cisl e Uil in piazza contro il governo Monti: "Solo annunci e promesse"

Cgil, Cisl e Uil tonano in piazza uniti per protestare contro le manovre del governo e per riportare al centro dell'attenzione dell'esecutivo il lavoro e un fisco più equo.

Al corteo di Roma di oggi sono attese almeno 100mila persone. Nel corso della manifestazione i sindacati annunceranno nuove mobilitazioni e nuovi scioperi contro "l'insopportabile iniquità con cui si è esercitato il rigore", ha spiegato il numero uno della Cgil, Susanna Camusso. Che poi ha aggiunto che "la politica di rigore ha prodotto iniquità e non ha dato risposte al lavoro e allo sviluppo. Chiediamo un cambiamento dell’agenda nella politica senza il quale non ci potranno essere prospettive per il paese".

Oltre 1000 pullman, 4 treni speciali, 2 navi dalla Sardegna, più aerei e mezzi privati, oltre naturalmente ai lavoratori e ai pensionati di Roma e Lazio: il corteo, secondo gli organizzatori, vedrà una "massiccia partecipazione" di lavoratori e pensionati.

Il corteo, inizialmente previsto per il 2 giugno e poi rinviato a causa del violento sisma che ha colpito l'area dell'Emilia Romagna, partirà alle 10,30 da piazza della Repubblica per confluire in piazza del Popolo, dove si terranno i comizi conclusivi dei tre Segretari Generali, Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni.

E proprio quest'ultimo, poco prima della partenza del corteo della manifestazione, è tornato sul tema degli esodati e ha invitato Fornero a correggere "il suo errore perché gli esodati sono il simbolo dell’iniquità, della spregiudicatezza del governo e sono anche il frutto malefico della mancanza di confronto e di concertazione".

"Un tecnico non deve fare annunci o promesse. Ma cambiare, fare scelte e poi spiegarle", ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti, aggiungendo che l’Italia si trova in una "situazione tragica" non per colpa dell’euro, ma perché "chi ci governa non sta facendo tutto quello che è necessario e utile per uscire dalla crisi. Questo è il problema. Stanno distruggendo il lavoro.

Centinaia di migliaia di lavoratori sono in una situazione tragica e negli ultimi mesi il tasso di disoccupazione è ritornato a due cifre dopo più di 15 anni, mentre la cassa integrazione ha ripreso a crescere".

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