Politica

Chi era

Wilhelm Münzenberg (nel tondo) è nato a Erfurt, in Germania, nel 1889. È stato uno dei più stretti collaboratori di Lenin e poi di Stalin e teorico delle tecniche di propaganda comunista. Fu anche uno dei membri più influenti del Comintern, l’Internazionale comunista, all’interno del quale creò un imponente apparato mediatico fatto di case editrici, giornali, riviste, case di distribuzione cinematografica, sale di proiezione sparse per il mondo. Münzenberg è a cavallo degli anni ’30 il punto di riferimento dei cosiddetti «compagni di strada», un gruppo di intellettuali che sostennero il governo sovietico senza entrare nel Partito comunista. Figura di spicco della cultura europea, era amico di Thomas Mann, Albert Einstein, André Gide e Roman Rolland.
Con la guerra di Spagna arriva la rottura con l’Unione sovietica e Münzenberg cade in disgrazia. Costretto a fuggire in Francia, verrà trovato impiccato con un cavo a una quercia nel 1940. La moglie e gli amici si dissero certi di un’azione dei sicari di Stalin.

Nonostante la sua modernità e la sua influenza Münzenberg, considerato da molti l’alter ego di Joseph Goebbels, è stato praticamente dimenticato dagli storici italiani.

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