Chiesto un permesso speciale per trascorrere a casa il Natale

Al Quirinale Napolitano incontra i familiari dei due militari prigionieri

Chiesto un permesso speciale per trascorrere a casa il Natale

A casa per Natale. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina trattenuti in India dallo scorso febbraio perché accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, hanno fatto richiesta all'Alta corte dello Stato indiano del Kerala (che si riunirà martedì e dovrebbe prendere in esame la petizione, anche se le chance di accoglimento sono scarse) per poter trascorrere in Italia con le rispettive famiglie le imminenti festività. Una richiesta che arriva in contemporanea con quella del nostro governo affinché il loro caso arrivi a sentenza prima di Natale. Se la vicenda non si risolverà, dice il ministro Terzi, «il governo ha piani concreti».
Nella stessa giornata il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceveva al Quirinale i familiari dei due militari, assicurando loro «costante e forte impegno delle istituzioni per una rapida soluzione della dolorosa vicenda». Il Giornale è inoltre informato dell'intenzione del presidente della Camera Gianfranco Fini di lanciare tra una decina di giorni un'iniziativa per dimostrare vicinanza ai marò trattenuti in India.
Nella loro petizione, Latorre e Girone precisano che le loro famiglie hanno organizzato in patria una funzione religiosa con preghiere apposta per loro e chiedono il permesso di partecipare ai riti del Natale nelle ultime due settimane del mese. Allegati alla richiesta due affidavit giurati con i quali si impegnano a fare ritorno in India entro due settimane dalla loro eventuale partenza. Vi si precisa che l'Italia si assume l'intera responsabilità per garantire che Latorre e Girone si conformeranno «nella lettera e in spirito» con l'Alta corte: in altre parole, che non cercheranno di approfittare di un eventuale permesso per fuggire o per sottrarsi in altro modo al giudizio che li attende in India.


Per meglio rassicurare le autorità indiane, alla richiesta è stata allegato anche un impegno giurato da parte del console generale italiano in India: in esso si dichiara che la Repubblica italiana fornirà piena garanzia per il ritorno dei due militari, promettendo di assicurarne costantemente la custodia durante il periodo in cui saranno assenti.

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