Cittadinanza più facile per i figli degli stranieri


Giustizia, cittadinanza e lavoro. Ma anche privacy, ambiente e fisco. Pioggia di semplificazioni in arrivo per il consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato domani pomeriggio. Sono solo alcune norme della pioggia di semplificazioni che i tecnici del governo hanno messo nero su bianco nelle bozze di due diversi provvedimenti: un decreto di 15 articoli (che non è escluso possa diventare parte integrate del «decreto del fare») e un ddl di 82.
Fra tutte viene subito all'occhio quella che riguarda gli stranieri: l'ottenimento della cittadinanza per i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri potrebbe diventare più facile. Un piccolo anticipo di ius soli, insomma, e una evidente vittoria per il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge. La bozza del ddl semplificazioni prevede, infatti, che a 18 anni si possa acquisire la cittadinanza anche «in caso di eventuali inadempimenti di natura amministrativa» da parte dei genitori. Anche i certificati scolastici o medici varranno come prova. Il capitolo dedicato ai cittadini prevede il rilascio di certificazioni sui titoli di studio in lingua inglese e anche semplificazioni sul cambio della residenza e del domicilio che varranno automaticamente anche ai fini della tassa sui rifiuti. Alcune norme sono sul decreto altre sul ddl e prevedono semplificazione negli adempimenti per le prestazioni lavorative di breve durata o quelle, come le ristrutturazioni immobiliari, che impiegano poche persone ma anche una riorganizzazione della formazione e dell'aggiornamento dei responsabili e degli addetti del servizio protezioni.
Viaggeranno on line i certificati medici di gravidanza (con la data presunta del parto, quello del parto e quello di interruzione di gravidanza).
Arrivano semplificazioni per le procedure di autorizzazione degli apparecchi per la risonanza magnetica. Viene tolto il requisito della specializzazione per l'accesso degli odontoiatri al servizio sanitario nazionale considerato un'incongruenza rispetto alle norme attuali.
Niente più certificati di sana e robusta costituzione obbligatori per farmacisti e dipendenti del pubblico impiego. Viene eliminato l'obbligo di certificazione sanitaria per molte categorie di lavoratori non a rischio, compreso quello di «idoneità psico-fisica» per i maestri di sci. Niente più visita obbligatoria prima del rientro al lavoro. Rimane solo per alcune patologie pericolose. Gli adempimenti amministrativi per cittadini e imprese scatteranno solo due volte l'anno: il primo luglio e il primo gennaio. Chi avrà conseguito un percorso di studio eccellente nella scuola superiore potrà ottenere una «borsa di mobilità» per iscriversi ad una università in regioni diverse da quella di residenza.

Infine, si allentano gli obblighi previsti dal codice della privacy per il trattamento dei dati di «persone giuridiche, enti o associazioni».
Il premier Enrico Letta ha già capito che se riuscirà a buttare giù il muro della burocrazia italiana, si conquisterà molti santi in Paradiso.

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