Clandestinità, il M5S voleva abolirla già da mesi

A leggere il post di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sembra che stavolta i parlamentari grillini l'abbiano fatta sotto il naso ai guru del Movimento 5 stelle, colti di sorpresa davanti all'emendamento che chiede di abolire il reato di clandestinità.

La proposta presentata in commissione Giustizia da Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, per Grillo e Casaleggio altro non è che una "posizione personale" di due portavoce. "Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno".

Peccato che solo qualche mese fa - esattamente il 13 giugno 2013 - nella seduta 42 di Palazzo Madama, i grillini abbiano presentato una mozione (la 1-00068) a firma di tutti i senatori a Cinque stelle proprio per cambiare la legge sull'immigrazione clandestina. Come risulta dagli archivi del Parlamento, allora il M5S chiedeva all'unanimità di "intraprendere, con urgenza, iniziative, anche di carattere normativo, volte a modificare talune disposizioni della legge 15 luglio 2009, n. 94 (la cosiddetta Bossi-Fini appunto, ndr), peraltro criticate formalmente dal Presidente della Repubblica in sede di promulgazione, con particolare riferimento all’abrogazione dell’art. 1, commi 16 e 17, nella parte in cui ha introdotto il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato in quanto esso punisce non il solo ingresso, ma anche la permanenza nel territorio dello Stato. Tale reato non risulta compatibile con il dettato costituzionale".

Ma Grillo e Casaleggio, che continuano a dettar legge dall'alto e a espellere chiunque provi a uscire dal seminato, sanno cosa fanno i loro "portavoce" in Parlamento? O fanno finta di non sapere solo quando fa comodo?