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Colpo della Cassazione al Cav: "I processi restano a Milano"

Altro che pacificazione, la Cassazione rigetta l’istanza della difesa che aveva invocato il legittimo sospetto: le sorti dei processi Mediaset e Ruby nelle mani di Boccassini & Co.

Colpo della Cassazione al Cav: "I processi restano a Milano"

Un altro durissimo colpo della magistratura a Silvio Berlusconi. La Cassazione dà piena fiducia ai giudici di Milano e riconsegna le sorti dei processi a carico del Cavaliere nelle mani di Ilda Boccassini e compagni. Questa mattina la Suprema Corte ha, infatti, deciso che i processi Ruby e Mediaset, che vedono imputato il leader del Pdl, continueranno a essere celebrati nel tribunale meneghino.

Altro che pacificazione, la magistratura torna all'attacco. Dopo una breve camera di consiglio, i giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte hanno infatti rigettato l’istanza presentata dalla difesa di Berlusconi che chiedeva che i due procedimenti fossero trasferiti a Brescia invocando il legittimo sospetto. Gli avvocati Niccolò Ghedini e Pietro Longo avevano anche sollecitato l’invio degli atti alle sezioni unite della Suprema Corte o alla Corte Costituzionale affinchè venisse chiarita, nei casi di legittima suspicione in Cassazione, la possibilità di un imputato a partecipare ed essere sentito nel corso dell’udienza. Berlusconi, infatti, aveva chiesto di essere sentito ma il 18 aprile scorso i giudici della Suprema Corte avevano sottolineato che l’audizione di un imputato è possibile solamente nei processi in materia di estradizione.

A questo punto i due processi, finora sospesi in attesa della decisione della Cassazione, continueranno davanti ai magistrati di Milano. Il processo Mediaset, per il quale Berlusconi è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, è attualmente in fase di appello: il reato contestato all’ex presidente del Consiglio è quello di frode fiscale per presunte irregolarità nell’acquisizione dei diritti televisivi. Il procedimento dovrebbe riprendere mercoledì prossimo, ma Longo ha già fatto sapere che, in attesa della decisione della Consulta sul conflitto legato al legittimo impedimento, la difesa chiederà di sospendere il procedimento. Il Rubygate, invece, è ancora fermo al primo grado, ma la Boccassini è già pronta a sferrare il prossimo attacco. Lunedì prossimo riprenderà, infatti, la requisioria dei pm milanesi al processo dove Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile. Concluso l'intervento del pm Antonio Sangermano, la parola passerà alla Boccassini che formulerà la richiesta di pena per il leader del Pdl.

A quel punto verranno fissate le arringhe difensive e si arriverà a sentenza.

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