La commessa e gli altri angeli degli animali

Un «angelo» piange di felicità grazie a un micio. Liliana Bianchi, dopo aver ricevuto duemila euro da Michela Vittoria Brambilla, si è seduta in disparte per dare alla luce lacrime che brillavano di coraggio, cioè pulsavano insieme al cuore. Duemila euro sono pappe e medicinali per il «Rifugio del micio» di Vigevano, aperto da Liliana due anni fa, come lo sono per «I favolosi cani 80» di Napoli, una realtà difficile da mantenere per Orsola Piscitelli, e per «Ombre a 4 zampe» a Villacidro, provincia di Cagliari, il rifugio - speranza voluto da Alessandra Cogotti.
Sono questi, anzi... queste tre donne sono gli «angeli» premiati ieri all'Idroscalo milanese da Michela Vittoria Brambilla con i primi proventi del suo libro «Manifesto animalista». Di fronte alla bellezza del bene suscitato dagli animali, «qualcuno afferma ancora che non ci si può permettere di devolvere denaro a gattili e canili in tempi di crisi. Ritengo che chi aiuta i quattrozampe, salva anche gli uomini. Chi ha il cuore indurito nei confronti di un cagnolino o di un gatto che soffre, non ama nemmeno gli esseri umani» ha dichirato la Brambilla in mezzo a tanti bau bau, tra cui Maya, sopravissuta a Green Hill, e a golden retriver, labrador, terranova presenti in quanto «bagnini» ardimentosi, ovvero gli eroi che nell'estate dell'anno scorso hanno salvato dall'annegamento ben 33 persone, e quest'anno hanno già strappato la prima ragazzina dalla morte nel mare di Caorle.
Le lacrime di Liliana Bianchi erano anche per Nerone. «E' il gatto più gatto che abbia mai visto. Un toro nero. Lo abbiamo recuperato dalle strade di Vigevano perché rompeva a testate i vetri delle abitazioni per aggredire i gatti casalinghi». Nerone è arrivato al «Rifugio del micio» in una gabbia, proprio arrabbiato nero, impestato dalla cattiveria di un randagismo senza pietà. Ha conosciuto la buona, antica pietas nel rifugio, diventando il padre di tutti i cuccioli. «Ogni sera faceva da balia maschile ai piccoli e dormiva regolarmente nella cuccia di Botticino, il più brutto cucciolino della nostra struttura. Nerone è stato adottato in una casa con tanti animali, a cui fa sempre da padre».
Liliana Bianchi sostiene il «Rifugio del micio» con il suo stipendio di commessa a mezzo tempo. Settecento e cinquanta euro al mese. Sta cercando un lavoro a tempo pieno per mantenere la famiglia, quella dei gatti ovviamente. Tre angeli femminili insieme a Maria Vittoria Brambilla.

Le donne sono più sensibili dei maschi al dolore degli animali? «Noi siamo più numerose nelle strutture di recupero - conferma Liliana Bianchi - ma quando un uomo ama gli animali ha una capacità di comprenderli superiore a quella femminile. Ho un volontario, Alberto: con lui i felini stabiliscono una sintonia molto particolare, una simpatia assoluta».

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