Il Comune di Torino revoca la cittadinanza a Mussolini

Il Pd esulta: "Confermata l’identità antifascista della città". La Lega chiede che per par condicio sia cambiato nome a corso Unione Sovietica, una delle principali arterie torinesi

A Torino la Lega Nord protesta in consiglio comunale
A Torino la Lega Nord protesta in consiglio comunale

Da ieri sera Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Torino. Il nome del Duce, spuntato dall’Albo d’Oro del capoluogo piemontese dopo novant’anni, verrà cancellato dalle pagine sbiadite dell’archivio cittadino. "Un atto doveroso, che conferma l’identità antifascista della Città", sostiene Michele Paolino, il capogruppo piddino primo firmatario della mozione approvata in Sala Rossa tra accesissime polemiche. Ventinove i voti favorevoli, tre i contrari, tra cui quelli di Fratelli d’Italia. Si è invece astenuta la Lega Nord che per par condicio ha, però, chiesto di cambiare nome a corso Unione Sovietica, una delle principali arterie torinesi.

Mussolini ricevette l’onorificenza con una delibera del Regio Commissario datata 11 maggio 1924. Un mese dopo sarà l’Aventino, l’assassinio di Matteotti, l’apice del consolidamento del fascismo. L'onoreficenza è rimasta indiscussa per novant’anni. Finché, qualche giorno fa, il Comune di Torre Pellice ha deciso di dare un colpo di spugna alla faccenda revocando la cittadinanza onoraria concessa dieci giorni esatti dopo che Torino aveva tributato "al capo del Governo Nazionale l’omaggio più solenne". Il ricordo è così diventato motivo di lotta politica, e di polemiche, anche sotto la Mole. Pd e Sel hanno subito chiesto che quella delibera, definita una "vergogna" per una città Medaglia d’Oro della Resistenza, venisse cancellata. Così la sinistra ha dato il via a una vera e propria "campagna di demussolinizzazione" al fine di per completare l'opera di defascistizzazione avviata dall’amministrazione tra il 1946 e il 1950 che portò anche alla cancellazione della toponomastica di interi quartieri torinesi.

"Benito Mussolini è stato il capo del regime fascista - si legge nel documento approvato oggi dal Consiglio comunale - responsabile della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, di assassini e torture di matrice etnica e politica, e ha reso l’Italia triste protagonista della seconda guerra mondiale con la Germania nazista e vergognosamente corresponsabile dell’olocausto di 13 milioni di persone". "Ci sono questioni più urgenti per i cittadini", ha sostenuto oggi nella discussione della mozione il capogruppo del Carroccio, Fabrizio Ricca.

"Il Consiglio comunale si è concesso il lusso di affrontare una questione del tutto superflua, di nessuna utilità se non per la campagna elettorale della maggioranza", ha rincarato la dose il consigliere comunale di Forza Italia Angelo D’Amico. E tra i consiglieri di Fratelli d’Italia c’è chi, come il capogruppo Maurizio Marrone, ricorda come tra i cittadini onorari torinesi figuri anche il nome di Italo Balbo.

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