Un Concistoro, diciannove nuovi cardinali, e due Papi. L'immagine è di quelle a cui non siamo abituati e che resterà a lungo impressa nella storia della Chiesa: l'abbraccio tra Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio nella splendida cornice della Basilica vaticana, davanti a migliaia di fedeli e centinaia di cardinali di tutto il mondo, è il segno di un rapporto di profonda stima, affetto e rispetto tra i due Pontefici.
L'occasione è il primo Concistoro di Papa Francesco, durante il quale vengono creati 19 nuovi principi della chiesa.
In prima fila, tra le porpore schierate nella Basilica vaticana, spicca un uomo vestito di bianco. Che siede umilmente in disparte. E che non è il Papa. È Joseph Ratzinger che per la prima volta da quando si dimise, il 28 febbraio 2013, partecipa a una celebrazione ufficiale di Papa Francesco. Passa Bergoglio davanti ai cardinali e Ratzinger - cappotto bianco, sorridente e apparentemente in buona salute - si toglie la papalina dalla testa in segno di obbedienza, si alza dalla sedia e va incontro al suo successore per salutarlo. Una stretta di mano e un abbraccio caloroso, un sorriso e qualche scambio di battute.
Tra i 19 neo-cardinali c'è anche il segretario di Stato Pietro Parolin che, presa la parola, ringrazia Ratzinger per la sua presenza. E scatta un lungo e caloroso applauso della folla. Il Papa, quello emerito, saluta alzando la mano; l'altro Papa, quello in carica, sorride e annuisce.
Tocca a Papa Francesco prendere la parola, rivolgendosi al nuovo collegio cardinalizio. «Se prevale la mentalità del mondo, subentrano le rivalità, le invidie, le fazioni», afferma Bergoglio. «La Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna e per dare testimonianza alla verità», prosegue il pontefice argentino rivolgendosi ai nuovi cardinali. «La Chiesa ha bisogno della vostra preghiera, ha bisogno della vostra compassione soprattutto in questo momento di dolore e sofferenza in tanti Paesi del mondo».
Al termine della celebrazione, prima di uscire dalla Basilica di San Pietro, Papa Francesco si ferma nuovamente dal suo predecessore per ringraziarlo e salutarlo.
Nella scelta dei 19 nuovi cardinali, Bergoglio ha voluto privilegiare le periferie. Vengono da 12 Paesi diversi: l'attenzione è rivolta al Sud del mondo. Ci sono cinque italiani, un tedesco, un britannico e uno spagnolo; quattro arrivano dall'America settentrionale e centrale, tre dal Sudamerica, due dall'Africa, due dall'Asia. Con la creazione dei nuovi «principi della Chiesa» il collegio cardinalizio raggiunge 218 porporati. Di questi, 122 gli elettori che potrebbero entrare in un eventuale Conclave.
Questa mattina il Papa presiederà la messa con i nuovi porporati, mentre nel pomeriggio cominceranno i festeggiamenti, nel rispetto dell'invito alla sobrietà lanciato da Francesco. E se il cardinale del Nicaragua Leopoldo Josè Bernes Solorzano celebrerà una messa con il gruppo latino-americano alla Chiesa di Santa Lucia a Roma, il coreano Andrew Yeom Soo Jung potrà godersi un piccolo concerto e una cena insieme a un gruppo di 200 persone della comunità coreana in Italia.
In molti hanno organizzato una conferenza stampa per incontrare i giornalisti dei loro Paesi e c'è chi invece continuerà a lavorare come se nulla fosse, come i quattro cardinali di Curia impegnati nelle attività del proprio dicastero.
Nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia, questa sera alle 17, il neo-cardinale Gualtiero Bassetti - fortemente voluto da Papa Francesco e tra le sorprese di questo Concistoro - celebra una messa con il cardinale Angelo Bagnasco. Sembra quasi un passaggio di consegne in anticipo, visto che Francesco - a meno di grosse sorprese - dovrebbe nominare Bassetti alla guida della Cei.
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