Confindustria ai candidati: "Cosa farete per tagliare le spese?"

Confindustria Assoconsult stila un decalogo-denuncia per chiedere maggiore efficienza nella pubblica amministrazione

La spending review è finita nel dimenticatoio? A pochi giorni dal voto tutte le forze politiche parlano di ridurre le tasse, di abolizione dell'Imu, di iniziative per il rilancio dell'Italia. Ma i tagli alla spesa pubblica restano (quasi) nascosti nei programmi.

"Si deve poter affrontare la riforma della PA con consapevolezza e razionalità", ha detto il presidente dell'associazione delle imprese di consulenza, Ezio Lattanzio, "L’intento di Confindustria è contribuire a spendere meno ma spendere meglio. Il problema è serio, s’impone l’urgenza di un confronto tra le istituzioni e il settore della consulenza, da noi rappresentato, a beneficio del sistema Paese". Secondo Lattanzio i problemi della pubblica amministrazione italiana sono: "Scarsa trasparenza nelle gare pubbliche, mancanze di parametri di selezione della consulenza, frammentazione di incarichi spesso lontani dall’essere pertinenti al mondo del Management consulting, radicamento del fenomeno in-house, per il quale la pubblica amministrazione compra consulenza da se stessa".

Così Confindustria Assoconsult ha deciso di stilare un decalogo-denuncia - fatto di domande ed esempi - per riportare l'attenzione su questi temi.

Il primo punto spiega come in Giappone si cerchi di applicare anche alla pubblica amministrazione criteri gestionali tipici delle aziende private, introducendo principi come la responsabilità dei manager. Le imprese di consulenza chiedono poi che vengano snellite le leggi sulla pa e che venga introdotta la meritocrazia: "Per valutare prestazioni e incentivi legati ai risultati, periodicamente si introducono provvedimenti (ben cinque solo negli anni ’90!)", dicono in un comunicato, aggiungendo che "le retribuzioni dei dirigenti hanno livelli di variazione molto bassi: l’articolo 97 della Costituzione prevede che gli uffici pubblici siano regolati dalla legge per cui l’autonomia del manager è ridotta".

Altro capitolo è quello dei fondi europei, di cui è stato utilizzato solo il 25% nel periodo 2007-13. Assoconsult chiede quindi che la pubblica amministrazione sia più efficiente in questo senso e che sia più omogenea: "Quali ambiti selettivi dovranno essere strategicamente sostenuti in termini di investimenti?", chiedono, sottolineando inoltre l'importanza di attrarre gli investimenti esteri attraverso una giustizia e una burocrazia più efficiente.

Grande attenzione, poi, va data all'Agenda digitale, al miglioramento qualitativo della spesa, alla trasparenza, e alle privatizzazione

in-house delle società. Senza dimenticare la consulenza di management per cui solo nel 2011 il Regno Unito ha investito l’1,12% del PIl, contro lo 0,78% della Germania, lo 0,31% della Francia e l'appena 0,20% dell'Italia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica