No all'invio di armi, la priorità ai negoziati e così via. L'ultra-pacifismo di Giuseppe Conte è ormai noto a tutti: tutto pur di raccogliere i voti di chi non vuole sostenere l'Ucraina o peggio simpatizza per Putin. Persino deridere Volodymyr Zelensky per i suoi look militari. Ora l'ultima trovata del leader pentastellato è legata al simbolo per le elezioni europee: niente nome, ma sì all'hashtag #pace. Come se gli altri partiti invece sostenessero la guerra. Delirio allo stato puro.
L'hashtag è in bella evidenza, nella parte inferiore del contrassegno. Un bel modo per strumentalizzare il dramma della guerra e acchiappare qualche consenso in più. Ecco la sua spiegazione ai microfoni di "In mezz'ora":"Chiediamo ai cittadini il voto per mandare in Europa costruttori di pace: l'unica strada è il negoziato di pace", ha aggiunto. Una scelta destinata a fare discutere, come testimoniato dalle prime reazioni. Tranchant Carlo Calenda:"Che vergogna, la strumentalizzazione della parola pace, che in questo caso vuol dire resa a un dittatore fascista. L'essenza del qualunquismo. Disgustoso".
Nella solita filippica pacifinta, Conte ha posto l'accento sulla necessità di un no alle armi, pur essendo a favore di una difesa comune europea. È necessario razionalizzare le spese sul dossier, in un'Europa che non è più protagonista "come dimostrato dal conflitto russo-ucraino". Per Giuseppi, infatti, le strategie Nato non vedono l'Europa centrale e per questo è fondamentale un cambio di passo. Ovviamente nessun accenno alle possibili ricette, se non la solita fuffa.
Un'altra novità di questo Movimento "dell'europeismo critico" è la candidatura di Carolina Morace: "È una calciatrice che ha superato tantissimi primati sportivi, ma ha fatto anche saltare tutta una serie di stereotipo e ha squarciato degli schemi in un campo prima prevalentemente dei maschi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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