Politica

Il Corsera fa il tifo per un bis di Napolitano. Ma il Colle: "Questione chiusa"

La proposta del direttore De Bortoli: "Napolitano resti, almeno per un po'". Ma il Quirinale replica seccato: "Rifiuto già espresso in modo netto"

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel piazzale del Quirinale
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel piazzale del Quirinale

In via Solferino, a Milano, Ferruccio De Bortoli ha preso carta e penna per chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di restare al Quirinale, almeno per un po'. Non proprio un bis, ma una sorta di scivolo per garantire all'istituzione di vegliare sul nascituro governo. La proposta del direttore del Corriere della Sera, però, non è affatto piaciuta al Colle che ha fatto notare che Napolitano ha risposto, in occasioni pubbliche e con note ufficiali, "nel modo più limpido e netto": "Una regola di rispetto della persona e dell’istituzione consiglierebbe di considerare la questione chiusa".

Con un secondo mandato Napolitano, spiega De Bortoli nell'editoriale di oggi, "potrebbe concludere il suo tentativo di dare un governo al Paese, nella pienezza dei poteri, anche di quello di scioglimento delle Camere". E fa notare: "Un nuovo capo dello Stato che, appena eletto, mandasse a casa il parlamento che lo ha votato apparirebbe delegittimato, l'uscente no". Proprio per questo, è il ragionamento del direttore del Corsera, sebbene un mandato a tempo non sia possibile, potrebbe essere "il presidente rieletto a decidere, quando verrà il momento, anche dopo pochi mesi, di dimettersi". Quello pubblicato oggi dal quotidiano di via Solferino non è certo il primo "pizzino" diretto al Quirinale. Da giorni, infatti, sia il Corriere della Sera sia la Repubblica fanno a gara nel mettere in pagina retroscena, spesso interessati, che irritano il Quirinale. Basta dare un'occhiata alla replica data dal portavoce di capo dello Stato Pasquale Cascella che ha rimandato a una nota dello scorso 21 febbraio.

Già da qualche mese, Napolitano ha pubblicamente indicato le ragioni (istituzionali e personali) per cui non ritiene sia ipotizzabile una riproposizione del suo nome per la presidenza della Repubblica. Cascella ha ricordato che Napolitano "apprezza e ringrazia, nel loro significato di espressione di fiducia nei suoi confronti, dichiarazioni di varie personalità a favore di una sua eventuale ricandidatura", anche se eleggere un nuovo capo dello Stato spetterà al parlamento in seduta comune con i rappresentanti delle Regioni.

"Rispetto a ciò ogni ipotesi appare oggi prematura - si legge nella nota - dal canto suo, Napolitano non può che confermare le posizioni già espresse nel modo più limpido e netto".

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