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Così Banca Intesa vuole spostare 4 milioni di clienti su una banca virtuale

La deputata Letizia Giorgianni, membro della Commissione Bilancio ed esperta dI banche, ha presentato un'interrogazione parlamentare in merito

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Immaginate di essere clienti di una banca e che, da un giorno all’altro, i vostri risparmi vengano automaticamente trasferiti in una banca virtuale. È quel che è avvenuto ai correntisti di Banca Intesa San Paolo a Isybank, un istituto esclusivamente virtuale.

Questa operazione iniziata ufficialmente il 16 ottobre riguarda 4 milioni di clienti che hanno subìto impotenti questa "migrazione", avvenuta con una semplice comunicazione sul cellulare e che comporterà notevoli disagi. Isybank, infatti, è un istituto di credito virtuale e, pertanto, i clienti abituati a risolvere i loro problemi davanti allo sportello di una qualsiasi filiale di Banca San Paolo si troveranno sprovvisti del bancario che li poteva aiutare. In secondo luogo questa sorta di "rivoluzione virtuale" comporterà il cambio dell'Iban, che ogni cliente dovrà comunicare al proprio datore di lavoro, mentre le carte di credito potranno essere usate fino alla scadenza. Se da un lato è vero che da queste operazioni sono stati esclusi gli anziani over 65 anni, i clienti con giacenze finanziarie superiori a 100.000 euro e coloro che hanno effettuato più di 10 operazioni in filiale nell'ultimo anno, dall’altro lato è pur vero che i metodi di comunicazione di questa "migrazione" sono stati discutibili.

La deputata di Fratelli d’Italia, Letizia Giorgianni, membro della Commissione Bilancio ed esperta del tema banche, definisce “grave” il metodo adoperato da Banca Intesa “per questo 'passaggio forzoso' arrivato con messaggio attraverso l'app, senza lasciare traccia sul sito della banca”. Nel corso del question time di oggi, la tematica è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia al ministero dell’Economia. Il Mef ha confermato l’operazione non era stata comunicata da Banca Intesa “e, pertanto, le informazioni sono state acquisite dalle compenti Autorità di vigilanza”.

Banca d’Italia, che ha ricevuto diversi esposti in merito, si è raccomandata di “curare attentamente la comunicazione alla clientela”, di “consentire ai clienti non interessati al passaggio in Isybank di mantenere il rapporto con Intesa Sanpaolo” e, infine, di “assicurare l’ordinato trasferimento dei rapporti”. La Giorgianni ha subito commentato: “Banca Intesa con furbizia ha agito al limite della norma, con evidenti difetti di comunicazione quando per un trasferimento di questa portata e tra banche completamente diverse avrebbe dovuto attivare una modalità informativa decisamente diversa. Per cui – conclude la deputata meloniana - la richiesta di riaprire i termini per permettere ai clienti di non essere trasferiti è sacrosanta. Da chi gestisce i nostri risparmi dobbiamo esigere lealtà e trasparenza”.

E conclude: “Occorre sempre ricordare che le banche non gestiscono denaro proprio, e quando si maneggia denaro altrui una corretta e tempestiva informazione appare un requisito imprescindibile e non perseguire esclusivamente i propri interessi disinteressandosi totalmente di quelli dei risparmiatori”.

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