Così i baby forzisti vogliono rilanciare l'Italia

Dall'università alla giustizia, ecco le proposte di Azzurra libertà

Così i baby forzisti vogliono rilanciare l'Italia

Roma - Berlusconi vuole volti nuovi e giovani? «Eccoci», dicono in coro i fratelli romani Zappacosta, Andrea e Luca, leader indiscussi di Azzurra libertà, l'associazione dei pulcini berlusconiani. «Falchetti» li hanno chiamati in molti: un po' perché hanno la benedizione di Daniela Santanchè; un po' perché per loro il berlusconismo è ortodossia. La sconfitta alle elezioni non li ha depressi, anzi: «Si riparte da qui». E il qui è il «Manifesto di Azzurra libertà: per un'Italia che ci crede», presentato ieri a Roma all'Antica Biblioteca Valle. 180 giovanissimi arrivati da tutt'Italia per sottoscrivere un progetto politico che deve calamitare consensi. Il loro è un «pentalogo»: cinque punti per far proseliti tra giovani e non. Ecco i titoli: una burocrazia che funzioni, uno Stato al servizio dei cittadini, una giustizia responsabile, un'Europa delle patrie, un'istruzione che guardi al futuro.

C'è molto di anglosassone nel loro documento. Sull'istruzione, per esempio, Luca spiega: «Vogliamo creare un istituto che elargisca borse di studio a chi non ce la fa, premiando i più meritevoli. La nostra proposta: esenzione totale delle tasse universitarie che verranno restituite allo Stato a rate quando lo studente inizierà a lavorare». Non solo. Siccome nelle nostre università c'è troppa teoria «proponiamo di tripartire il piano di studi così: 60% teoria, 30% pratica e 10% sport. Oggi invece uno studia cinque anni e poi è obbligato a farne altri due per la pratica o la specializzazione».

Si guarda al modello britannico, invece, per quanto riguarda la burocrazia: «Occorre metter su una “casa delle imprese” che aiuti le piccole aziende a partire - dice Luca - Bisogna porre un limite massimo per avviare un'impresa: una settimana, per esempio. Come si fa? Smantellando un sistema burocratico asfittico e illiberale».

Ovviamente un occhio al fisco: «Pensiamo ad aliquote fisse da pagare a fine anno sul reddito effettivamente percepito. Da un minimo del 20 a un massimo del 27 per cento». E per dare una scossa all'economia e arginare la piaga della disoccupazione, la ricetta è superbelusconiana: «Esenzione totale per i neo assunti».

Altro capitolo caldo: la giustizia. «La lentezza dei processi civili è la vera causa che tiene lontani gli investimenti stranieri», dicono. Non solo: «Vogliamo introdurre la responsabilità civile dei magistrati, introdurre la vera parità tra accusa e difesa e spingere per una legge sulle intercettazioni: non esiste che i processi si facciano sui giornali o nei salotti televisivi. Il processo si deve fare nelle aule dei tribunali e solo lì». Anche in questo settore, c'è un pizzico di America: «Siamo per l'introduzione della cauzione, sulla scia del modello Usa».

Ultimo

punto: l'Europa. «Ma certo che siamo europeisti - giurano all'unisono - Uscire dall'euro sarebbe un salto nel buio ma altrettanto folle sarebbe non riuscire a spezzare l'assurda politica dell'austerità imposta dalla Germania».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica