Così la siccità rende salata la ciotola di cani e gatti

Alle stelle il prezzo di mais e soia. Per un micio si arrivano a spendere 1.500 euro l'anno e ci sarà un ritocco di 500 euro. Per i mangimi da allevamento aumenti fino al 50%

Così la siccità rende salata la ciotola di cani e gatti

Quando in tv sentiamo parlare delle grandi carestie che colpiscono i paesi del terzo mondo a causa della siccità, le immagini scorrono veloci come i nostri sguardi distratti. Il pensiero va forse per un nanosecondo a quei poveri disgraziati, ma poi apriamo il rubinetto del lavabo e ne esce un rassicurante getto d'acqua.
Abbiamo scherzato con i nomi: Caronte, Minosse, ora Lucifero, ma adesso cominciamo ad accomodarci alla cassa a pagare il conto. E a quella cassa c'è una lunga fila di nazioni a cominciare dagli Stati Uniti dove gli immensi granai dell'Iowa sono andati distrutti a causa della siccità, come sta accadendo in Europa.
Da gennaio ad agosto il mais è aumentato del 40% e la soia del 70%, questo sulla piazza di Milano. Se qualcuno non riuscisse bene a vedere il collegamento sappia che l'alimentazione dei nostri animali, specialmente quelli monogastrici (polli, ovaiole e suini) si basa praticamente al 100% su cereali (mais) e soia. Il collegamento lo vedremo presto, quando si dovrà accendere un mutuo per andare in macelleria.

Qualcuno non osi pensare che i nostri pet (animali d'affezione) ne restino fuori. Ho qua davanti per puro caso (possiedo due gatti) una busta da 85 grammi di «Filettini di manzo in salsa con Verdure» prodotti da una nota ditta, costo 0,99 euro al supermercato. Si tenga presente che la composizione di questi alimenti è in gran parte basata su farine animali (animali che a loro volta sono stati allevati con mangimi a base di soia e cereali), estratti di proteine della soia, ortaggi, vitamine, minerali e appetibilizzanti. Stessa cosa per le crocchette e per i cibi disidratati o estrusi (procedimento di cottura ad alte pressioni) che diamo al nostro cane. Facile dunque prevedere che anche questi alimenti, schiavi del regime soia/cereali, subiranno aumenti devastanti per il nostro conto in banca.

A proposito di conto, facciamo due conti della serva. Sull'etichetta dei filettini, che ho in mano, c'è scritto che, per un gatto di 4 Kg di peso, adulto e sano, dobbiamo somministrare 4 buste al giorno, il che vuol dire 4 euro quotidiani, ovvero 8 per me che di gatti ne ho due.
Dato che mangiano tutti i giorni la spesa è di 3000 euro l'anno che potrebbe presto diventare almeno 4000, a causa dei rincari. Altri 1000 euro di «sabbietta» (per fortuna non c'è soia), erba gatta, piccoli extra vari, e siamo a 5000 euro l'anno. Due gatti, non due leoni, e solo di mantenimento. Per fortuna le spese del veterinario sono zero, nel mio caso.
A proposito, giusto due giorni fa è arrivata la comunicazione che l'anestetico per induzione maggiormente usato in campo veterinario, dal primo settembre, subirà un piccolo rincaro. Il 300%. Mettere in anestesia i vostri gatti e cani costerà qualcosina in più.

E fortunati se non avete un Terranova, anche perché, come scritto in articolo precedente il costo dei farmaci per uso veterinario è semplicemente allucinante, se messo a confronto con le identiche specialità per uso umano. Circa dieci volte tanto, con buona pace anche degli animalisti che paiono indifferenti al problema. Figuriamoci ai politici che ormai sono in piena campagna elettorale.

In questa situazione di «caro animali» però c'è anche chi fa il furbetto (e che Italia sarebbe?). Il Sindacato Veterinari Liberi Professionisti fa sapere che nel 2010 sono stati sterilizzati 70.000 gatti su 2 milioni di randagi. Totale fallimento. Scrive il SIVELP che «l'attività di sterilizzazione sui gatti randagi eseguita dai veterinari pubblici, comporta dei costi naturalmente a carico dei cittadini, a partire da uno stipendio medio di 60/70 euro all'ora, cui vanno aggiunti, ambulatori per gli interventi chirurgici, farmaci acquistati dalle Aziende sanitarie, ricoveri, manutenzione e pulizia delle strutture, ecc.

Purtroppo dobbiamo segnalare un comportamento di (mal)costume, tutto italiano: rivolgersi all'azienda sanitaria per sterilizzare gratis il proprio gatto, semplicemente dichiarando che è un trovatello, caricando la spesa sulla sanità pubblica (fondi destinati ad animali abbandonati) e sottraendo allo Stato le tasse che dovrebbero essere corrisposte. Con buona pace della spending review e tagli alla sanità».
Già, tutto vero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica