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Prosciutti danesi e uva indiana: blitz della Coldiretti al Brennero contro il "fake in Italy"

Diecimila agricoltori e le forze dell'ordine hanno effettuato controlli sui tir in ingresso al Brennero facendo scoperte sconcertanti sui prodotti stranieri destinati alla vendita finale come "made in Italy"

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Blitz di Coldiretti, supportato dalle forze dell'ordine, quest'oggi al Brennero, dove diecimila agricoltori hanno assistito ai controlli effettuati sui tir che hanno attraversato il valico di frontiera dall'Austria all'Italia, con risultati sconcertanti. Tra i ritrovamenti, anche cosce di maiale danesi dirette a Modena, che rischiano di diventare prosciutti italiani, e uva indiana spedita a Novara. Ma anche frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona, e un tir carico di grano senza tracciabilità.

Sono tutti esempi di "fake Italy" che ogni giorno attraversano i valichi italiani per poi finire sulle nostre tavole e che oggi Coldiretti ha voluto denunciare con un'azione simbolica per dire "stop all'invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l'avvio di una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l'indicazione dell'origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell'Unione Europea". Così si legge nella nota dell'associazione degli agricoltori. L'azione di oggi non sarà lasciata come singolo evento ma gli agricoltori anche domani saranno al valico del Brennero per continuare dalle ore 9 con la verifica dei carichi di tir e autobotti in arrivo. È prevista, inoltre, l'attivazione di una blacklist 2024 dei prodotti stranieri più pericolosi, con l'analisi settore per settore sui cibi contaminati scoperti dopo essere entrati nel nostro Paese.

"Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati. Purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. "Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti. Vogliamo una giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni che devono essere date ai cittadini", ha proseguito il presidente. Per questo motivo, conclude Prandini, "serve l'obbligo di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere con consapevolezza cosa acquistare".

L'operazione di Coldiretti ha trovato il supporto di Francesco Lollobrigida ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha sottolineato l'impegno costante del governo Meloni "per proteggere il vero Made in Italy nel settore agroalimentare" e per effettuare sempre più controlli.

"Una richiesta che, come Ministero, proponiamo da mesi, anche a livello europeo, come ho avuto modo di fare durante l'ultimo incontro Agrifish, dove abbiamo proposto di creare un osservatorio sulla trasparenza dei prezzi", prosegue il ministro, che sta portando avanti in Ue una battaglia affinché "ci siano regole chiare a tutela dei nostri produttori e dei nostri prodotti, fino alla persona che consuma e acquista".

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