Cpr Albania, il Garante dei detenuti rema contro il governo

Nella relazione del Garante dei detenuti si legge che "il numero estremamente limitato delle persone presenti nel Cpr, insieme con la disponibilità di posti nei Centri collocati sul territorio nazionale rende non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone"

Cpr Albania, il Garante dei detenuti rema contro il governo
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Nuova presa di posizione che va contro gli sforzi del governo italiano volti a regolamentare l'immigrazione. Questa volta arriva dal Garante dei detenuti, che nella relazione in merito al Cpr di Gjader, in Albania, afferma: "Il numero estremamente limitato delle persone presenti nel Cpr nel corso della visita, 28 il primo giorno 27 il secondo, insieme con la disponibilità di posti nei Centri collocati sul territorio nazionale rende, a parere di chi scrive, non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone".

La relazione è stata pubblicata online oggi, dopo l'invio già avvenuto al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, al capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno Rosanna Rabuano e, per conoscenza, al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà.

Il centro di Gjadër com'è noto è sotto la responsabilità della prefettura di Roma e per tale ragione è sotto la competenza territoriale dei Garanti delle persone detenute della Regione Lazio e di Roma Capitale, che vi si sono recati in visita il 29 e 30 luglio scorsi.

Ma in buona sostanza cosa raccomandano di fare i Garanti dei detenuti? "Valutare l’inopportunità di trasferire nel Cpr di Gjadër persone provenienti dai Cpr italiani, Cpr che non soffrono di alcuna condizione di sovraffollamento. Questi trasferimenti, oltre a rappresentare un ingente costo per il bilancio pubblico, rendono ancora più complicate le comunicazioni tra i trattenuti e le loro reti sul territorio italiano, compromettendo in maniera rilevante anche il loro diritto alla difesa".

I migranti nel Cpr

Martedì 29 luglio, al momento del primo ingresso dei Garanti, erano presenti 28 trattenuti nel Cpr. Il 30 luglio erano presenti in 27, in quanto un cittadino pakistano era stato trasferito in Italia nella mattina dello stesso giorno, prima dell’arrivo dei Garanti.I trattenuti presenti al momento della visita erano provenienti prevalentemente da Algeria, Senegal, Pakistan, India, Ghana.

Secondo i dati forniti dall’Ente gestore, da quando il centro di Gjadër ha iniziato a essere utilizzato come Cpr, vale a dire da aprile di quest’anno, vi sono transitate 140 persone e ne sono uscite 113: 40 per mancata proroga del trattenimento, 37 perché rimpatriati, 15 per inidoneità sanitaria al trattenimento, sette per riconoscimento della protezione internazionale e altre per motivi diversi, come il trasferimento in altri Centri in Italia o la sospensiva del decreto di espulsione.

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