Crisi di nervi dei big Pd separati in casa sul Prof

Dopo l'altolà di D'Alema, Bersani corregge il tiro su Monti: "Grande amicizia"

Crisi di nervi dei big Pd separati in casa sul Prof

Il giorno dopo l'intemerata anti-Monti di Massimo D'Alema («illogico» e «moralmente discutibile» il fatto che il premier sia in campo alle elezioni), Pier Luigi Bersani sta ben attento a correggere il tiro. Monti? «Tra noi c'è una grande amicizia, ci sentiamo spesso», anche se «non tra ieri e oggi».
Certo «ho espresso l'opinione che possa essere più utile in una posizione di terzietà», ma si tratta «di un'opinione, sarà Monti a decidere cosa fare: io e gli altri non abbiamo nessuna preoccupazione, siamo tranquilli. Aspettiamo che la decisione ci sia e che si esca da questa discussione un po' stucchevole».
Bersani non vuole dare l'impressione di un Pd spaventato e messo in crisi dal nuovo protagonismo politico di Monti; non vuole trovarsi cucita addosso l'immagine - evocata ieri da un commento della Stampa - del «ciclista» arrivato in testa all'ultima curva prima del traguardo, che all'improvviso vede spostato l'arrivo e annullata la vittoria. E soprattutto non vuole creare fratture politiche con il premier dimissionario, anche perché sa bene che molto probabilmente, dopo il voto, con lui bisognerà tornare a trattare, in un modo o nell'altro. Possibilmente, spera il segretario del Pd, da una posizione di forza, cioè da vincitore delle elezioni. Anche se Pier Ferdinando Casini avverte: il Pd vorrebbe avere a che fare con «un centro piccolo e insignificante». Ma è la sua alleanza con la sinistra radical di Sel la «contraddizione che rischia di pesare come un macigno sul prossimo governo del paese».

Non era stata pensata così, ma di certo la riunione che si è tenuta ieri a Roma, della «Alleanza dei progressisti», ossia dei partiti che nell'Unione europea si aggregano sotto le bandiere Pse (preparata nei mesi scorsi da Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Pd) è sembrata una risposta indiretta al meeting del Ppe che l'altro giorno a Bruxelles ha incoronato Monti. Bersani ha incassato invece la benedizione di Harlem Desir, leader del Partito socialista francese, che ha un po' controbilanciato il «tradimento» di un Hollande che nei giorni scorsi ha dato più di un dispiacere al leader Pd spendendosi molto più per il premier tecnico che per il sol dell'avvenire bersaniano. «In Bersani sono riposte le speranze dei progressisti non solo in Italia ma dell'Europa tutta», ha detto Desir. Più sul vago si è tenuto invece il leader della Spd tedesca Sigmar Gabriel (che però non sarà lo sfidante della Merkel, altra tifosa montiana), che si è limitato a ringraziare il Pd per aver «trovato la forza di organizzare una manifestazione del genere». Bersani però la prende bene: «Caro Sigmar, mi piacerebbe vincere anche per voi e venire a festeggiare a Berlino», a casa di Angela insomma.

Grandi alleanze internazionali a parte, è l'appuntamento di domani con la direzione Pd che dovrà decidere le regole per le primarie parlamentari ad agitare le acque. Un appuntamento non semplice, tanto che già si prevede uno slittamento a martedì delle conclusioni. Ieri Matteo Orfini, membro della segreteria e punta di diamante dei «giovani turchi» di sinistra, ha chiesto che la «quota bloccata» (i candidati scelti dal centro che non dovranno sottoporsi alla roulette delle primarie) sia «riservata esclusivamente alle personalità della società civile», perché «nessun politico deve avere paura di misurarsi col consenso». Un messaggio di sfida rivolto a tutti quei capi-corrente (da Franceschini a Letta agli ex Ds) che stanno trattando con il segretario per avere qualche seggio garantito.

E intanto Paolo Gentiloni (in pole position per la candidatura a sindaco di Roma) mette in guardia: «Monti sarebbe un concorrente temibile per il Pd. Consiglio a Bersani di affrettarsi a ridare spazio a Renzi, invece di rinchiudere il Pd nella sinistra tradizionale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica