
Una crisi politica sul Covid anche no, grazie. Al di fuori di una stretta cerchia di reduci appassionati-ossessionati, lo scontro su una tragedia che la stragrande maggioranza degli italiani ha archiviato e dimenticato non credo possa servire a niente e a nessuno. I fatti sono noti: il ministro della Salute, Orazio Schillaci, professore di chiara fama, ha bloccato l'insediamento del nuovo Gruppo tecnico sui vaccini (un organo consultivo senza alcun potere decisionale) per la presenza al suo interno di due esperti molto scettici sull'utilità delle vaccinazioni, in altri tempi avremmo detto due no vax. La comunità scientifica ha applaudito la decisione del ministro, quella politica - dicono premier compresa - molto meno, al punto che nelle ultime ore si è parlato di dimissioni, spontanee o indotte non si è capito, di Schillaci stesso. Se si tratta di una bolla estiva o di un caso politico serio lo capiremo a breve, quello che si fatica a comprendere è il merito della polemica. Non c'è dubbio che la gestione della pandemia sia stata discutibile sotto l'aspetto organizzativo, scientifico e politico, a partire dal famigerato «green pass» che di fatto sospese alcune libertà fondamentali. Il problema riguardò praticamente tutto il mondo, ma l'Italia soprattutto, in quanto prima nazione europea a essere colpita e perché guidata da uno dei peggiori e più incapaci governi della sua storia, quello di Conte premier e Speranza ministro della Salute. Ma detto questo, è ovvio che - vax o no vax -, di quegli errori si è fatta esperienza e solo un esecutivo stupido, ma proprio stupido, potrebbe ricaderci in caso, Dio non voglia, dovesse ripresentarsi una simile emergenza.
Ma siccome è fuori dubbio che l'epidemia sia stata debellata dalla campagna di vaccinazione (che ha salvato la vita anche a molti no vax), l'unico pericolo che vedo per il futuro è che si torni a demonizzare i vaccini, che da quando sono stati inventati duecento anni fa sono per giudizio unanime il più prezioso e insostituibile strumento di salvezza dell'umanità. Chiunque, ovviamente, può non farne uso a suo rischio e pericolo, ma sostenere il contrario è da folli, più folle delle follie commesse dai governi durante la pandemia.