Crocetta in difficoltà perde pezzi: si dimette l'assessore all'Economia

Bianchi molla in polemica sia col Pd sia col governatore: "Si pensa al rimpasto e non ai problemi della Sicilia". E adesso, senza una maggioranza che sostenga il presidente, la strada della manovra bis si fa in salita

Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta
Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta

Il «modello Sicilia» va sempre più in pezzi. E il governo guidato da Rosario Crocetta rischia di affondare per il problema che, in fondo, ha da sempre: quello di non avere i numeri al parlamento siciliano. E così, mentre la maggioranza litiga ferocemente col governatore per spingerlo al rimpasto, con Crocetta che minaccia le dimissioni ma poi fa marcia indietro prima che qualcuno lo prenda sul serio, l'opposizione mette a segno un colpo che atterra d'un botto il governatore e la manovra finanziaria bis, necessaria visto che nella finanziaria principale, bocciata per più di metà dal commissario dello Stato, i conti non tornavano. Risultato? La giunta regionale perde uno dei suoi pezzi più pregiati, l'assessore all'Economia Luca Bianchi, che ha presentato le sue dimissioni irrevocabili perché, parole sue, i politici siciliani pensano più alle proprie beghe che ai problemi veri di una regione ormai allo stremo che rischia di affondare.

Un addio al vetriolo quello di Bianchi. Che accusa il Pd, ma non solo, di aver fatto degli errori e di non averlo sostenuto. Galeotto è stato il vertice di maggioranza di martedì. Un confronto tesissimo tra i partiti che premono per entrare in giunta, e il governatore che resiste. Proprio la partecipazione al vertice ha portato la maggioranza a disertare l'aula. E, in Aula, l'opposizione, forte dei numeri, ha rispedito in commissione senza approvarlo il provvedimento con cui il governatore voleva accendere un mutuo di un miliardo per pagare i debiti alle imprese. Uno stop che allunga i tempi e rende estremamente difficile la manovra bis. Ancora più difficile adesso che Bianchi, stufo di tutte queste manfrine, va via sbattendo la porta. «Il Pd - ha detto l'economista -ha fatto degli errori, l'ultimo lo ha fatto ieri. Dare il segnale di trascurare il passaggio in aula di un documento fondamentale come il dl pagamento, su cui di discute da otto mesi perché impegnati in una discussione, seppure legittima, sul rimpasto, ha rappresentato un passo falso che non imputo esclusivamente al nuovo segretario regionale del Pd Fausto Raciti». Ancora Bianchi: «Il Pd mi ha sostenuto a intermittenza. Abbiamo portato avanti un percorso importante ma nell'ultima fase questo percorso si è rallentato. C'è bisogno di una nuova scossa. Da tempo siamo in un pantano. Spero che questa scelta rilanci l'azione del governo». Nessuna responsabilità del governatore? Crocetta, in conferenza stampa, non si è presentato.

Solo dopo, con una nota, ha preso posizione sulle dimissioni irrevocabili del suo assessore, scaricando le responsabilità sui partiti: «Bianchi ha subito attacchi anche personali non accettabili, non posso che essere solidale nei confronti delle scelte che ha fatto e che farà, ringraziandolo a nome dei siciliani».

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