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Csm, Vietti bacchetta Ingroia: "I pm siano imparziali"

Il vicepresidente del Csm, Michele Vietti: " Dobbiamo uscire dalla psicosi degli attacchi ed entrare in quella del servizio al cittadino, che si aspetta risposte di giustizia puntuali"

Csm, Vietti bacchetta Ingroia: "I pm siano imparziali"

Dopo la strigliata del presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, arriva quella del vicepresidente del Csm Michele Vietti. Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia sta inanellando una serie di rimproveri provenienti dallo stesso mondo a cui egli appartiene: quello della magistratura.

Il tema è sempre quello della sovraesposizione mediatica e dei comportamenti politici. "Dobbiamo uscire dalla psicosi degli attacchi ed entrare in quella del servizio al cittadino, che si aspetta risposte di giustizia puntuali", ha dichiarato il vice presidente del Csm in un’intervista al Gr1.

Vietti ha poi precisato che "al momento nessuno ha chiesto l’apertura di un fascicolo" dopo le recenti dichiarazioni del pm Ingroia rese alla feste del Fatto.

"Il magistrato deve assicurare anche al di fuori delle sue funzioni l’imparzialità su cui si fonda la percezione che i cittadini hanno della sua indipendenza", ha aggiunto il vicepresidente del Csm, che poi ha citato il discorso che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fece ai neo magistrati l'anno scorso e nel quale "ha ricordato come lui stesso fin dal 2007 aveva invitato i magistrati a ispirare le proprie condotte a criteri di misura e riservatezza, a non cedere fuorvianti esposizioni mediatiche a non sentirsi investiti di improprie esorbitanti missioni".

La risposta, seppur indiretta, di Ingroia non si è fatta attendere. "Non accetto che io possa essere accusato di non essere un pubblico ministero imparziale, ho i miei giudizi anche politicamente forti in un dibattito, altra cosa è quando indosso la toga e sono pm in un’aula di giustizia. Sono un pm imparziale e indipendente", ha spiegato il procuratore aggiunto di Palermo, intervenendo a Coffe break su La7.

"La mia è stata una valutazione politica della politica antimafia, e ci mancherebbe che un magistrato che si occupa di mafia non possa fare valutazioni del genere", ha poi aggiunto il pm parlando del suo intervento alla festa del Fatto quotidiano a Pietrasanta. "Ho detto anche che nessun governo, di centrodestra
o centrosinistra è immune da peccati, perché la politica di contenimento della mafia è stata la caretteristica di tutti i governi italiani. Era messa nel conto che il mio intervento avrebbe suscitato polemiche"
.

Per quanto riguarda la strigliata di Sabelli sulle sue "dichiarazioni politiche", Ingroia ha affermato che "ribadisco e rivendico che siamo nell’ambito
della libertà di manifestazione del pensiero e del diritto di partecipare a un dibattito pubblico e non politico, rivendico il diritto di
farlo ovunque. Perché, se vado alla Festa del Pd non succedono questi strepiti e accadono alla Festa del Fatto? ci sono cose
incoerenti"
.

Poi il pm ha citato il giudice Paolo Borsellino, spiegando che anche lui, "uno dei padri di Magistratura indipendente, sapeva ben distinguere il riserbo sulle indagini e la partecipazione a dibattiti politici, sulla politica della giustizia anche in contesti politicizzati. Borsellino ha partecipato più volte a
convegni organizzati da partiti politici molto ben schierati con interventi politici forti. Questo protagonismo politico che la magistratura ha assunto in Italia, iniziata appunto con Falcone e Borsellino, è dovuto alla povertà politica italiana. Altro discorso è quando indosso la toga in un'aula di giustizia. Questi sono gli effetti dell'egemonia culturale del berlusconismo degli ultimi anni, anni in cui si è voluto ricacciare indietro il peso della magistratura.

Il protagonismo
politico che in Italia la magistratura ha assunto oggi, come ai tempi di Falcone e Borsellino, è un’anomalia italiana e dipende dalla debolezza della politica: la politica ha lasciato dei vuoti che sono stati riempiti da alcuni magistrati più o meno in vista".

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